Fiumicino contro il bullismo, la Polizia incontra gli studenti
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Fiumicino ha affrontato situazioni critiche legate alla delinquenza giovanile e alla presenza di piccoli gruppi organizzati di ragazzi che hanno creato problemi di ordine pubblico
Fiumicino, 15 gennaio 2025- A Fiumicino cresce l’impegno per la prevenzione del bullismo, un fenomeno che negli ultimi anni ha assunto una dimensione sempre più preoccupante tra i ragazzi in età scolare. La Polizia Locale, consapevole della delicatezza del tema, sta portando avanti un programma di incontri nelle scuole per sensibilizzare gli studenti e le loro famiglie.
La comandante Daniela Carola ha confermato l’importanza di questa iniziativa, evidenziando come il bullismo sia un comportamento spregevole che sta aumentando e che va affrontato con un’azione concreta e capillare.
«L’educazione alla legalità è un pilastro fondamentale per la crescita dei ragazzi”, afferma la comandante Carola. “Non possiamo limitarci a intervenire quando il problema si è già manifestato, dobbiamo lavorare sulla prevenzione. Per questo entriamo nelle scuole, parliamo con gli studenti, li ascoltiamo e cerchiamo di far loro capire che certi comportamenti non sono semplici giochi, ma possono avere conseguenze molto serie».
Gli incontri nelle scuole rappresentano un momento fondamentale per stimolare il dialogo e far comprendere ai ragazzi le conseguenze di certi atteggiamenti.
Non si tratta solo di scherzi pesanti o di prese in giro, ma di dinamiche che possono avere effetti devastanti sulle vittime, portando a isolamento, perdita di autostima e, nei casi più gravi, depressione e disturbi psicologici. Il lavoro della Polizia Locale non si limita a spiegare cosa sia il bullismo, ma punta anche a far emergere il ruolo dei cosiddetti “spettatori”, quei ragazzi che assistono a episodi di prepotenza senza intervenire. L’obiettivo è far comprendere che il silenzio e l’indifferenza possono alimentare ulteriormente il problema, mentre la denuncia e il sostegno alle vittime sono strumenti essenziali per contrastarlo.
Un aspetto centrale delle iniziative promosse è il coinvolgimento delle famiglie. Spesso i genitori non si accorgono dei segnali di disagio dei propri figli o faticano a interpretarli. Proprio per questo, la prevenzione passa anche attraverso il dialogo con gli adulti, affinché possano riconoscere tempestivamente comportamenti sospetti e intervenire in modo adeguato.
«Il ruolo dei genitori è cruciale. Spesso ci troviamo di fronte a famiglie che non si rendono conto di quello che accade, o che sottovalutano certi segnali. Per questo, oltre ai ragazzi, vogliamo coinvolgere anche gli adulti, aiutandoli a capire come affrontare situazioni difficili senza lasciarle degenerare», spiega la comandante Carola.
Negli anni scorsi, Fiumicino ha affrontato situazioni critiche legate alla delinquenza giovanile e alla presenza di piccoli gruppi organizzati di ragazzi che hanno creato problemi di ordine pubblico. Episodi di vandalismo, aggressioni verbali e atteggiamenti intimidatori hanno richiesto un’attenzione particolare da parte delle forze dell’ordine. Questo ha reso ancora più evidente la necessità di intervenire alla radice del problema, educando le nuove generazioni al rispetto e alla legalità prima che certe dinamiche si trasformino in fenomeni più gravi.
La comandante Carola sottolinea l’importanza del dialogo diretto con i giovani. «A volte i ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati. Molti si chiudono in loro stessi, altri non si rendono conto della gravità di certi atteggiamenti. Ecco perché il confronto è fondamentale: dobbiamo costruire un rapporto di fiducia con loro, far capire che non siamo lì per punirli, ma per aiutarli a crescere nel rispetto degli altri».
L’attività di prevenzione che la Polizia Locale sta portando avanti a Fiumicino è un segnale importante. Contrastare il bullismo significa non solo proteggere chi lo subisce, ma anche far comprendere a chi lo pratica che si tratta di un comportamento inaccettabile, con conseguenze serie sia a livello personale che legale. L’educazione al rispetto e alla convivenza civile deve partire proprio dalla scuola, luogo in cui si formano i cittadini di domani. Il lavoro delle forze dell’ordine in sinergia con il mondo scolastico e le famiglie rappresenta la chiave per arginare un fenomeno che, se trascurato, rischia di radicarsi sempre di più tra i giovani.
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