Anche Ladispoli aderisce all’iniziativa voluta dall’Onu
Il Faro on line – Ladispoli aderisce alla campagna del fiocco bianco contro la violenza sulle donne. Con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, l’ONU ha designato il 25 novembre come la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donneâ€. In questa occasione i governi nazionali e locali sono invitati ad organizzare attività per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la consapevolezza su questo problema che non fa discriminazioni geografiche, di razza e di età .
“Anche il Comune di Ladispoli ha voluto dare il suo contributo – ha detto la delegata alle Pari Opportunità , Luisa Incoronato – celebrando questa data istituita in ricordo di una barbarie di cui furono vittime le tre sorelle Mirabal, soprannominate “las mari-posas†le farfalle, per la loro bellezza e vivacità . Insieme alle Amministratrici del Co-mune di Ladispoli il 25 novembre invito la cittadinanza ad aderire alla campagna del fiocco bianco che consiste nell’appuntare al petto un nastrino bianco, che verrà distri-buito nell’atrio del palazzo comunale in Piazza Falcone, a testimonianza pubblica del proprio impegno a non commettere e non giustificare atti di violenza contro le donne nè a rimanere passivi ed in silenzio di fronte ad essiâ€.
“Minerva e Maria Teresa Mirabal – ha proseguito Incoronato- accompagnate dalla sorella Patria, eroine della lotta di liberazione della Repubblica Dominicana dal ditta-tore Trujillo mentre si recavano a visitare i loro mariti in prigione, furono fermate da agenti segreti del servizio militare. Dopo le numerose torture, furono chiuse nell’abitacolo della loro macchina e spinte in un precipizio al fine di simulare una morte accidentale. Un fatto che è rimasto scolpito nella memoria collettiva dell’America Latina e del mondo. La quarta sorella ancora vivente, Belgica Adele Mirabal, soprannominata Dedè, ha aiutato recentemente la scrittrice Julia Alvarez nella stesura del libro “Il tempo delle farfalle†come tributo alle tre vittime oggi simbolo internazionale della battaglia contro la violenza sulle donneâ€.
“Di loro – ha concluso Incoronato – nate in una famiglia colta e benestante, sappiamo che Minerva, la ribelle, scelse giovanissima di fare l’avvocato degli oppressi, Patria, la devota, arrivò alla guerriglia per le vie misteriose della fede religiosa, Maria Teresa, frivola e romantica, s’impegnò nella causa per amore.â€