Incatenarsi non è bastato: il pignoramento di 11 milioni è stato eseguito
Ardea – Roviglioni: “Dimettetevi”. Il sindaco Eufemi: “I cittadini stiano tranquilli”
Il Faro on line – La Spe Srl concessionaria per il comune di Ardea per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ha eseguito presso la Banca di Credito Cooperativo (Tesoreria Comunale) il pignoramento di 11 milioni di euro frutto del contenzioso protrattosi per tutti questi anni.”A nulla è servito il gesto estremo del Sindaco Eufemi – ha affermato polemicamente Valtere Roviglioni – che si era incatenato nella sede centrale della Banca. Da oggi i cittadini di Ardea sono ancora più poveri, la crisi e la recessione che incombe sul paese Italia, per i cittadni di Ardea,sarà ancora più dura in termini di servizi. Addio scuole, fogne acqua potabile, strade e piazze. In momenti come questi – prosegue Roviglioni – ci chiediamo veramente quale sono i nostri peccati per meritare una classe politica così indifferente agli interessi del loro paese. E sì che la maggior parte dei Consiglieri Comunali ed Assessori sono nativi di questo paese, ma nulla li ha fermati nella furia distruttiva, registriamo un loro fallimento e del Sindaco Eufemi paladino della legalità e della trasparenza. E ora abbiate il coraggio di dimettervi.
Dal canto suo il sindaco di Ardea in mattinata aveva ordinato alla banca di non pagare e ha attivato contestualmente le procedure previste dalla legge consentono alla Gerit Equitalia di introitare per conto dello Stato debiti tributari e previdenziali, considerato che la società Spe è fortemente esposta verso lo Stato per una somma nettamente superiore a quella reclamata dal Comune. Nonostante questo la banca ha ritenuto di procedere per il pagamento che comunque, in forza delle procedure attivate, non potrà essere utilizzato dal privato. Conclusa la causa, il Comune potrà richiedere questa somma all’Agenzia delle entrate. “Tranquillizzo la città e i dipendenti comunali – ha spiegato il
sindaco di Ardea Carlo Eufemi – che questa questione, riguardante servizi nel periodo 2000-2004 non previsti dal contratto e provvedimenti subiti nel periodo commissariale, comunque non mette in difficoltà la tenuta finanziaria del Comune poiché si tratta di somme da lungo tempo accantonate e indisponibili. Quindi, il Comune non rischia assolutamente il dissesto. In ogni caso ho deciso di avviare le procedure per la revoca del rapporto convenzionale con la Banca di Credito Cooperativo che non ha ritenuto di adempiere a un ordine formalmente impartito per il rispetto delle leggi vigenti. Continuerò fino in fondo la battaglia perché su questa vicenda si faccia luce e chiarezza in quanto è inammissibile quanto è accaduto, anche con le denunce da me depositate presso le autorità competenti. Questa è la mia azione e riguarderà anche l’accertamento di eventuali responsabilità all’interno del Comune che dovessero riguardare dipendenti e consulenti”.