Congo: il grido di allarme dei Padri Caracciolini e dell’Avaz
Il Faro on line – Preoccupazione dei missionari dell’Ordine dei PP Caracciolini dopo le notizie dei giorni scorsi provenienti dal Congo e soprattutto dopo la rottura del dialogo tra il Governo e i ribelli, riferite dal mediatore ONU. Secondo i Padri Caracciolini ci sarebbe stato nelle ultime ore un altro massacro. Il grido di allarme viene dal superiore dei Caracciolini Padre Raffaele Mandolesi e dal Preseidente dell’AVAZ dottor Ernesto Luzi.
Secondo Padre Raffaele Mandolesi, superiore dell’Ordine: “Dopo le ultime notizie è sempre più drammatica la situazione umanitaria in atto nel Nord-Kivu (asse Goma – Rutshuru – Nyamilima – Ishasha) per l’acuirsi degli scontri armati tra il “signore della guerra†generale Laurent Nkunda e i gruppi armati che affiancano le forze governative che miete vittime, crea migliaia di sfollati che, senza casa, nudi e senza nulla addosso trovano rifugio nelle Missioni italiane, a loro volta accerchiate dai ribelliâ€.
“Altre migliaia di persone – afferma P. Mandolesi – per sfuggire alla violenza dei combattimenti ed alle atrocità dei guerriglieri si sono rifugiate nelle vicinanze della missione di Nyamilima assistite, per quello che possono, dai missionari Padri Caracciolini supportati dalla ONG italiana “Volontari per lo Sviluppo dei Popoli†– AVAZ.
Uomini, donne, anziani e bambini hanno urgente bisogno di medicine, cibo, vestiti, coperte, acqua, sapone, ecc.â€
Con Padre Raffaele Mandolesi, Superiore Generale dell’Ordine dei Padri Caracciolini, esprime la preoccupazione il dottor Ernesto Luzi, Presidente AVAZ ed insieme lanciano un drammatico appello teso a raccogliere aiuti e consensi per evitare quella che è stata già definita una “catastrofe umanitariaâ€.
“Tra l’altro – afferma Luzi – l’ospedale gestito dai Padri missionari è quasi al collasso in quanto si trova ad affrontare una emergenza sanitaria di enormi proporzioni aggravata dalla diffusione di malattie infettive come il coleraâ€.
“Chiediamo ai governi di tutto il mondo di intervenire con la massima tempestività per evitare l’irreparabile e facciamo appello – dicono Mandolesi e Luzi – alla generosità di tutti per fare fronte a questa drammatica situazione riconosciuta dalla Comunità internazionale come una “nuova catastrofe umanitariaâ€.