Ardea, task-force tra forze dell’ordine, cariche civili e istituzionali
A rischio le abitazioni sugli argini dei fossi. Colpite le zone della Banditella bassa e della Castagneta
Il Faro on line – Acqua alta ad Ardea ma nessun danno alle persone, soltanto danni alle abitazioni purtroppo quelle costruite abusivamente sui fossi e per le quali l’ufficio tecnico non ha mai provveduto ad applicare la legge sia la legge Galasso che la 47/85.
Le zone colpite sono quelle della Banditella bassa e della Castagneta in particolare nei punti di Via della Vite, dei Peschi e dei Carrubi. Comprensori abusivi le cui case stando entro i centocinquanta metri dal fosso per legge Galasso devono essere demolite.
Purtroppo diverse famiglie che hanno comprato incautamente casa costruita abusivamente sugli argini dei fossi, hanno avuto tanti problemi. Ad aiutare la popolazione la protezione civile Nereo e Airone, la polizia municipale con in testa il Comandante Passaretti, il personale dell’autoparco indistintamente tecnici ed operai, ma soprattutto i Carabinieri del Comandante Antonio Landi, quest’ultimo per primo si è prodigato materialmente nel far defluire l’acqua demolendo con le mani un muro di cinta che ne impediva il passaggio. Indispensabile l’aiuto portato dall’ex consigliere provinciale Mauro Giordani che con il proprio trattore ha portato in salvo diverse persone.
A coordinare l’operazione il sindaco di Ardea Carlo Eufemi che con i vigili del fuoco di Pomezia prontamente accorsi hanno organizzato controlli e piani di sicurezza. Sul posto per il comune i dirigenti all’ambiente Arch. Mario Porreca e il neo dirigente all’urbanistica Vincenzo Diana che resosi conto del permissivismo dei suoi predecessori che come tanti dovendo controllare ed agire non hanno provveduto ai disposti delle leggi su citate. Il neo dirigente con il conforto del sindaco sta inviando ora i dinieghi delle sanatorie per procedere immediatamente per salvaguardare la sicurezza sociale all’abbattimento delle abitazioni costruite abusivamente sui fossi. Nessun fosso è straripato, l’acqua immessosi su via Laurentina proveniva dai campi limitrofi ai quali non si è provveduto a fare delle manutenzioni di scolo. Latitante in più punti il consorzio di bonifica che ha lasciato i canali non puliti.
L’assessore all’ambiente intervenuto ha chiesto l’immediato abbattimento delle case costruite sui fossi. I vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile una casa in legno costruita sull’argine. Intanto sono partite le indagini da parte del tenente colonnello Martinelli per denunciare i costruttori che hanno tra l’altro installato fosse a dispersione lungo l’argine del fiume oltre a denunciare una società che ha installato un bombolone del Gas liquido proprio sull’argine, che grazie alla prontezza dei vigili del fuoco che non si è sfiorata la tragedia. L’acqua ha fatto emergere lungo i fossi i tubi di scarichi abusivi spesso scappati ai controlli della municipale stessa e della capitaneria di porto. Diversi i consiglieri accorsi in aiuto della popolazione, Antonino Abate che ha aiutato una donna ad uscire da un’auto, autovettura che subito dopo è stata travolta dalle acque, il consigliere Fabrizio Acquarelli ha coordinato i soccorsi lungo via Laurentina, mentre Nazareno Sperandio si è prodigato nella zona di Rio Verde. Lo stesso sindaco si è complimentato con tutti i soccorritori, ma ha anche dichiarato che si costituirà come comune parte civile contro i costruttori che avendo costruito abusivamente sui fossi hanno creato i danni i disastri impedendo alle acque di defluire.
L.Cen.