Leggi razziali, in Consiglio comunale il racconto di un sopravvissuto

17 dicembre 2008 | 21:52
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Leggi razziali, in Consiglio comunale il racconto di un sopravvissuto

Nettuno, Gli studenti dell’Itis Trafelli ascoltano la storia di Piero Terracina, reduce da Auschwitz-Birkenau

Il Faro on line – Un silenzio coinvolto ed  emozionato ha accompagnato il racconto di Piero Terra-cina, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, ospite nella sala consiliare del Comune di Nettuno, dove l’istituto superiore Itis “Luigi Trafelli” di Nettuno aveva organizzato un incontro per gli studenti sul tema delle leggi razziali promulgate nell’Italia fascista del 1938.

Nella mattina di lunedì 15 dicembre la preside Lucia Colosimo e la professoressa Ylenia Burrini hanno accompagnato i ragazzi dell’istituto tecnico nella sala consiliare del palazzo municipale net-tunese; a riceverli per conto del Comune erano presenti l’assessore alla Pubblica Istruzione Giam-piero Pedace e il presidente del consiglio comunale Nicola Burrini. Il vero ospite d’onore era Piero Terracina, ebreo di Roma che all’epoca delle leggi razziali frequentava le scuole elementari.

“Facevo la quarta elementare; da un giorno all’altro la mia insegnante, cui volevo bene e che me ne voleva altrettanto, mi mise fuori dalla classe senza nessuna spiegazione. I miei amici d’infanzia spa-rirono tutti: le loro famiglie non volevano che i loro figli frequentassero un ebreo – ha raccontato Terracina – fummo duramente colpiti dalle leggi razziali promulgate dallo Stato italiano, che ci im-pedirono di vivere anche la normalità quotidiana: mio padre perse il lavoro e finimmo per essere co-stretti a nasconderci; durante la Pasqua del ’44 le SS finirono per trovarci, e la mia intera famiglia fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Un tempo ero un ragazzo felice, poi sono rimasto solo: tutta la mia famiglia è stata assassinata”.

Terracina ha raccontato episodi, sensazioni, fatti e persone conosciute durante quel durissimo perio-do; gli studenti hanno ascoltato attentamente e, alla fine dell’incontro, si sono alzati in piedi per tri-butare un commosso applauso all’anziano sopravvissuto.

“Vorrei che voi perpetuaste la memoria: il ricordo scompare con la persona che lo conserva, la me-moria passa di generazione in generazione – ha detto Terracina agli studenti – non delegate mai a nessuno i vostri diritti e impegnatevi in prima persona per i figli che verranno dopo di voi”.