Acilia, sequestrate ‘Le Terrazze del presidente’

30 dicembre 2008 | 23:50
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Acilia, sequestrate ‘Le Terrazze del presidente’

Indagate 15 persone tra tecnici e funzionari amministrativi del Comune e del XIII municipio. Escluso – ad oggi – il coinvolgimento di politici

Il Faro on line – Sono accusati di falso e abuso d’atti d’ufficio i 15 indagati dopo il sequestro del complesso immobiliare denominato ‘Le Terrazze del presidente’ ad Acilia.
L’ordine è arrivato dalla Procura di Roma nell’ambito di una indagine sui falsi condoni che vede sotto inchiesta quindici persone tra funzionari dell’Ufficio condono edilizio del Comune, del XIII Municipio, più tecnici e rappresentanti legali delle società costruttrici che si sono succedute dal 2003.

Gli accertamenti della Procura hanno preso il via dopo l’inchiesta giornalistica della trasmissione ‘Report’ di Raitre che lo scorso maggio aveva dedicato una puntata alla nascita e allo sviluppo di un vero e proprio quartiere, a ridosso della via Cristoforo Colombo, tra Roma e Ostia, in cui sono sorti dodici palazzi e realizzati oltre un migliaio di appartamenti.

Stando a quanto riferito in conferenza stampa dal Procuratore capo di Roma Giovanni Ferrara, agli inizi degli Anni Novanta fu presentato un progetto per la costruzione di un complesso produttivo ma nel febbraio del ’95, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che aveva ravvisato una lottizzazione abusiva (perche’ non preceduta dalla necessaria programmazione urbanistica), i cantieri rimasero bloccati per anni.
Successivamente, con l’entrata in vigore della legge 724/94, la società titolare propose tre domande di condono edilizio le quali, in realtà basate su false ricostruzioni ‘ante operam’, sono state tutte accolte dal Comune di Roma tra il 2003 e il 2004.

La magistratura è convinta che le tre originarie richieste di concessione di condono si siano poi illegittimamente ampliate a dismisura fino ad arrivare alla regolarizzazione di ben 970 unità immobiliari, cresciute ancora fino ad una cifra superiore al migliaio, grazie all’avvenuta presentazione, a partire dal 2005, di D.I.A. che prevedevano una serie di frazionamenti interni.

Secondo l’accusa, grazie alle domande di condono false e con falsi verbali redatti con la collaborazione di funzionari comunali, è stata eseguita una lottizzazione abusiva, materiale e negoziale, di un’area di 140.449 mq a Malafede, via di Acilia, che allo stato comprende 1367 unità immobiliari, 38 unità commerciali e un altro immobile di due piani oltre a un porticato di 170 mq suddiviso a sua volta in quattro immobili, in parte ancora in costruzione.

Escluse responsabilità penali di assessori o consiglieri comunali, la Procura ha puntato il dito contro funzionari dell’ufficio condoni e del XIII Municipio, accusati di abuso d’atti d’ufficio per aver procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale alla società costruttrice, vantaggio consistente solo per le concessioni in sanatoria rilasciate nel mese di giugno e novembre 2004 (quindi per fatti non ancora caduti in prescrizione) in oltre 100 milioni di euro (calcolo in difetto fatto dai magistrati).

L’inchiesta, ovviamente, chiama in causa anche i rappresentanti legali e i tecnici della società costruttrice. Pur trattandosi di lottizzazione abusiva, è stato tenuto conto della buona fede dei privati che hanno comprato gli immobili. Questo sequestro preventivo rappresenta la conclusione di una prima tranche di indagine.

Va ricordato come l’inchiesta sia appena all’inizio e che eventuali prove di colpevolezza si concretizzeranno solo al momento del dibattimento in Tribunale, e solo in quella sede verranno specificate le responsabilità dei singoli coinvolti.

“Siamo a disposizione della magistratura per fare il massimo della chiarezza sulla vicenda del complesso residenziale ad Acilia – ha dichiarato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno -. Disporremo al più presto un’indagine interna all’Amministrazione per contribuire ad individuare le responsabilità“.