Stupro di Guidonia, sotto torchio il “branco” di romeni

27 gennaio 2009 | 13:40
Share0
Stupro di Guidonia, sotto torchio il “branco” di romeni

E una romena afferma: ‘Da noi certe cose non succedono, ci sono leggi più severe!’

Il Faro on line – Per il caso di violenza sessuale avvenuto a Guidonia, alle porte di Roma, sono stati fermati
6 romeni: 4 di essi sono accusati di violenza sessuale e rapina aggravata, 2 di favoreggiamento per avere
aiutato gli altri a nascondersi. A quanto si apprende, sono state molto importanti nelle diverse fasi delle indagini le intercettazioni eseguite anche sui cellulari della coppia aggredita, che erano stati rubati dai romeni. I sei romeni sono ora “sotto torchio” nella caserma di via In Selci, a Roma.

«In Romania non succedono cose del genere, perchè ci sono leggi più severe, mentre in Italia sono fatte male. Se si sbaglia, bisogna pagare, ed essere mandati a casa, meglio fare come dove se rubi ti tagliano una mano». A commentare così gli ultimi episodi di violenza contro le donne è Roadca, giovane cittadina romena, che lavora a Guidonia nella salumeria ‘La Focsanì, dove si vendono prodotti provenienti dalla Romania.  «Qui ci sono anche tanti stranieri perbene. Quando succedono cose del genere – ha detto riferendosi allo stupro – noi immigrati siamo subito bersagliati. Ora c’è meno gente che viene in negozio, ci guardano con sospetto ma noi non c’entriamo nulla, così non si fa altro che favorire emarginazione e violenza».

«Si deve fare in modo che ci sia la risposta giusta da parte delle istituzioni e, da parte dei cittadini, la convinzione che si debba andare verso una strada di giustizia e non di vendetta». Lo ha detto, in un’ intervista rilasciata a Radio Dimensione Suono, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rispondendo all’invito per un appello a chi vuole farsi giustizia
da solo, riferendosi, tra l’altro, a due recenti episodi di violenza sessuale: quello avvenuto a Capodanno alla Fiera di Roma e quello di Guidonia.  Quest’ultima vicenda ha innescato sabato scorso anche aggressioni nei confronti di cinque albanesi e quattro romeni da parte di un gruppo di giovani che aveva partecipato ad un corteo di Forza Nuova. «C’è chi strumentalizza – ha aggiunto – e vuole utilizzare queste situazioni di grave dolore e frustrazione per fare speculazione politica, e questi vanno isolati. C’è invece chi reagisce per rabbia perchè è stato toccato direttamente». Alemanno ha fatto l’esempio della ragazza della Fiera di Roma «che ha reagito in maniera molto violenta alla decisione della magistratura di concedere i domiciliari al suo aggressore. Su questa strada non si ottiene nulla».