Nettuno: la tragedia di una generazione

3 febbraio 2009 | 14:31
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Nettuno:  la tragedia di una generazione

Dietro le aggressioni, gli sturpi, la noia e la violenza c’è il fallimento dei genitori oggi 40enni

I  terribili  fatti di Nettuno ci catapultano inevitabilmente dentro una realtà che spesso non vediamo o meglio facciamo finta di non vedere. I nostri figli, i nostri giovani infieriscono su una persona inerme, con una ferocia inaudita. Riportano subito alla mente  immagini di ragazzini intontiti dai video giochi dove uccidere è facile  e soprattutto indolore. Ragazzini che vivono immersi in un realtà virtuale, che studiano con il computer acceso, che non parlano più tra di loro, che si inviano disegni al posto delle parole. Una tribù muta e vuota. L’aggressione di Nettuno testimonia il fallimento di tutta una generazione che vuole far crescere toppo presto i suoi figli, che li manda in discoteca a 12 anni, che permette di infrangere le regole del buon senso perché dire un no spesso costa fatica. Ora scatta la solidarietà di tutti per la vittima, ma non basta. Stavolta no. Questo fallimento non si risolve con le belle parole o i bei gesti dell’ultimo secondo. Questo fallimento chiede azioni, chiede una presa di coscienza da parte dei genitori che non perdono la potestà sui loro figli solo perché hanno compiuto 18 anni e “ puoi fare come ti pare”. Mettiamo fine alla non regola, insegniamo loro a rispettare se stessi, a parlare, a manifestare il disagio contro chi effettivamente li fa sentire abbandonati a dare fuoco alle loro paure e non a dare fuoco ad un essere umano.
Roberta Tito
(Il Faro on line – Appunti di viaggio)

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