Spaccio e associazione a delinquere, sequestrati immobili per 30milioni di euro

3 febbraio 2009 | 01:28
Share0
Spaccio e associazione a delinquere, sequestrati immobili per 30milioni di euro

Sigilli anche a una struttura sanitaria di Nettuno. Indagini della polizia

Il Faro on line – Una villa a Castiglione della Pescaia, uno stabilimento balneare a Punta Ala (Gr), una stazione di rifornimento carburante a Reggiolo (Reggio Emilia), due strutture sanitarie, una a Nettuno e una a Cassino. E ancora, nella Capitale, 4 immobili adibiti a magazzini per supermercati in zona Tuscolana e un centro specialistico, per un valore di circa 30 milioni di euro. E’ questo l’ammontare complessivo dei beni sequestrati dagli agenti della polizia di Stato della divisione anticrimine della questura di Roma, diretta da Rosario Vitarelli, su proposta del questore, ai danni di Renato C., 45enne pluripregiudicato romano, rinviato a giudizio per associazione criminale finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
I dettagli dell’operazione sono stati resi noti dal dirigente della divisione anticrimine Rosario Vitarelli. “Questo sequestro – ha spiegato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina negli uffici della questura – possiamo considerarlo la terza tranche della stessa operazione, infatti fa seguito agli altri due che abbiamo effettuato lo scorso 28 novembre e il 22 dicembre. La prima volta ci eravamo limitati al sequestro dei beni commerciali degli indagati, la seconda abbiamo esteso il sequestro ai pacchetti azionari riconducibili al 45enne, stavolta, dopo una serie di indagini su una holding controllata dallo stesso, abbiamo sequestrato tutti i beni immobili intestati a società di comodo controllate da questa holding”.
“Le indagini – ha proseguito Vitarelli – ci hanno consentito di risalire a ben 7 società controllate dalla holding: due servivano a gestire la compravendita e l’affitto di immobili, quali lo stabilimento balneare sequestrato a Punta Ala e la villa di Castiglione della Pescaia, mentre una terza, controllava invece tre diverse strutture sanitarie: la clinica a Nettuno, il centro polispecialistico a Cassino e il centro specialistico della Capitale”. Il sequestro, spiega ancora Vitarelli, “è stato effettuato su ordinanza del Tribunale di Roma e su proposta del questore nell’ambito della normativa antimafia che prevede il sequestro dei beni in relazione alla pericolosità sociale degli indagati e al pericolo che i beni stessi spariscano, e riguarda beni quantificabili in circa 30 milioni di euro, che sommati ai circa 100 milioni sequestrati nelle due operazioni precedenti, porta l’ammontare del valore dei beni sequestrati al 45enne a circa 130 milioni di euro”.