Truffe finanziarie, sgominata una gang di Nettuno

11 febbraio 2009 | 01:16
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Truffe finanziarie, sgominata una gang di Nettuno

Raggiravano istituti di credito chiedendo mutui con documenti contraffatti. Polizia in azione

Il Faro on line – Gli agenti del commissariato di polizia di Stato Anzio-Nettuno, diretto dal vice questore Mauro Baroni, hanno identificato e segnalato alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Velletri gli appartenenti ad un presunto sodalizio criminale dedito alla commissione di megatruffe ai danni di Istituti di Credito nazionali mediante la richiesta e il conseguimento di mutui e finanziamenti personali, per centinaia di migliaia di euro, con l’utilizzo di documentazione abilmente contraffatta (buste paga; Cud; documenti d’identità; conti correnti bancari on-line).
Le menti del gruppo risultano essere i componenti una famiglia residente a Nettuno, operanti nel settore dell’intermediazione finanziaria in Nettuno, Anzio e Roma, i quali, servendosi di società di servizi clonate, di fatto inesistenti ma formalmente idonee a garantire l’esistenza di un rapporto di lavoro anche a tempo indeterminato con relative buste paga dei vari mesi dell’anno e dichiarazioni Cud degli anni precedenti, necessari e spesso sufficienti per ottenere l’elargizione di considerevoli somme di denaro a titolo di mutuo o di prestito personale, sono riusciti a raggirare diversi istituti di credito nazionali.
In un’occasione specifica, a metà 2008, il gruppo, con la complicità di altri professionisti del settore, di segretarie con funzioni anche di amministratori-prestanome di altre società di comodo e, almeno da un certo punto in poi, del richiedente di due prestazioni (mutuo e finanziamento), un fotografo free-lance di Ardea, sono riusciti ad ottenere, a favore di quest’ultimo, 214mila euro da una Banca di Bergamo (200mila) e da un istituto finanziario di Cuneo (14mila) per l’acquisto di un appartamento su Nettuno. Per ingannare gli istituti di credito, oltre alla contraffazione della documentazione contabile il beneficiario, a favore del quale è stata costituita ad hoc una società di costruzioni, è stato indotto anche a cambiare residenza da Ardea a Pomezia.
Quest’ultimo, che ha interrotto quasi subito il pagamento della rata mensile di mutuo e finanziamento (superiore a 1.500 euro), sarebbe stato a sua volta raggirato visto che l’appartamento acquistato nel medesimo periodo con il denaro illecitamente ottenuto non gli è mai stato consegnato in quanto, anche qui con artifizi e raggiri, gli è stato di fatto sottratto da uno dei predetti congiunti artefici del mega raggiro, i quali hanno diviso con gli altri complici altresì più di 15mila euro derivanti dall’attività di intermediazione finanziaria. Sulla base di tali presupposti, il dottor Travagliani, sostituto procuratore della Repubblica di Velletri, disponeva l’esecuzione di numerose perquisizioni domiciliari a carico delle persone coinvolte (almeno 8) e presso società finanziarie ed istituti di credito truffati al fine di acquisire ulteriori elementi.
Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria delegata, effettuata a metà gennaio 2009 con la collaborazione delle squadre mobili di Roma, Bergamo, Cuneo, Latina e della Polizia Postale di Roma, sono state rinvenute e posto sotto sequestro numerose pratiche di finanziamento (di alcune delle quali già è stata accertata la falsità della documentazione attestante rapporti di lavoro poiché rilasciati a persone inesistenti da una delle società utilizzate appunto per il raggiro); carte di credito e bancomat delle Poste Italiane nonchè contratti Enel accesi con documenti d’identità e certificati amministrativi comunali palesemente contraffatti oltre a supporti elettronici per l’elaborazione e la registrazione dei dati che saranno analizzati dagli esperti della Polizia Postale. Sono in corso ulteriori indagini, anche sulla scorta di quanto sequestrato e di altri episodi comunque riconducibili a tale tipo di attività criminosa, al fine di verificare l’esatta entità dei raggiri posti in essere dal gruppo di truffatori, operanti su Nettuno, Anzio e Roma, finalmente individuati e denunciati.