Mauro Paccariè: ‘La cultura è dialogo. L’autoritarismo non aiuta la crescita del territorio’

6 aprile 2009 | 00:57
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Mauro Paccariè: ‘La cultura è dialogo. L’autoritarismo non aiuta la crescita del territorio’

Fibrillazioni nel mondo della danza. Il coreografo di Anzio e Nettuno in polemica con l’assessore Creo di Latina

Il Faro on line – No all’autoritarismo, sì al dialogo. No all’improvvisazione, sì alla programmazione. Potrebbe sembrare una presa di posizione politica, ed invece è quanto scaturito da una polemica tutta incentrata sulla gestione della cultura, in particolare del mondo della danza. A farsi promotore di una battaglia per la trasparenza ed il confronto è Mauro Paccariè (nella foto), coreografo e titolare delle scuole Gts Danza Nettuno e Csc Anzio Danza, dopo la riunione tenuta nei giorni scorsi a Latina e inerente un nuoco concorso nazionale di danza. Va premesso che Latina ha già proposto – proprio organizzato da Paccariè – il concorso Latina DanzAmare che ha ottenuto un ottimo riscontro di partecipazione, di pubblico e di critica. Ora ecco spuntare un nuovo concorso, LatinArte, deciso motu proprio dall’assessore Bruno Creo che ha poi convocato le due associazioni di scuole di danza del territorio non per confrontarsi con loro ma solo per ‘comunicare’ la decisione. “E’ proprio questo il punto – sottolinea Mauro Paccariè -. L’atteggiamento tenuto dal Comune di Latina tramite il suo assessore è stato di totale chisuura verso qualsiasi confronto. E per giustificare questo atteggiamento si è arrivati al limite dell’offesa quando, durante la riunione, è stato detto che Latina in tutti questi anni non è riuscita mai a produrre nulla per la danza”.
Di diverso avviso Paolo Cianfoni, direttore artistico del nuovo concorso: LatinArte non confligge con altre manifestazioni – ha dichiarato al quotidiano Il Tempo -. Il concorso mette in palio 12.000 euro ricavati da sponsor privati ed è inoltre autorizzato ad assegnare borse di studio presso la scuola di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Prevediamo la partecipazione di 3-4000 concorrenti”.
Anche su questo Paccariè replica: “Ci auguriamo veramente sia che Teatri importanti a livello nazionale offrano borse di studio sia che ci siano 4000 concorrrenti (anche se siamo perplessi: se davvero arrivassero tutte queste persone ci vorrebbero 33 ore di fila solo per fare le selezioni…). Il mondo del ballo ha bisogno di eventi importanti, e dunque ancor più stigmatizziamo una decisione presa di nascosto senza coinvolgere nessuno perché al contrario – su basi condivise – avrebbe potuto essere un momento di crescita generale. Sempre a patto, si badi bene, che le cifre, i numeri e le promesse fatte si rivelino reali. Altrimenti sarebbe non solo squalificante per Latina ma offensivo verso tutti coloro che della danza hanno fatto prima la propria passione, poi un lavoro che assomiglia molto ad una missione. Resta il fatto – conclude Paccariè – che sentirsi dire ‘siete abituati a troppa disponibilità e democrazia’ da parte di un rappresentante dello Stato non è una cosa piacevole. Al di là della danza”.