Anzio, la città dedica una Via a San Luigi Orione

18 maggio 2009 | 18:17
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Anzio, la città dedica una Via a San Luigi Orione

L’atto ufficiale di benedizione è avvenuto domenica in occasione della festa del Santo

Il Faro on line – Inaugurata la nuova via a San Luigi Orione. Via, limitrofa alla proprietà su cui sorge la parrocchia e l’Istituto Sacro Cuore. Alla cerimonia pubblica erano presenti il ministro per le politiche giovanili Giorgia Meloni, il senatore Candido De Angelis, il sindaco Luciano Bruschini e numerose altre autorità civili e militari. Tra i partecipanti anche Giorgio e Luigi Sportello, nipoti del donatore Paolo Sportello, amico e benefattore di Don Orione.
Per la Congregazione erano presenti il superiore generale, Don Flavio Peloso, e il superiore provinciale, Don Domenico Crucitti. Particolarmente soddisfatte sono state le due comunità orionine di Anzio: quella dei religiosi addetti alla Parrocchia e quella delle Suore Anziane di Via Monte Anteo.
La celebrazione della Messa è stata presieduta dal vescovo diocesano Mons. Marcello Semeraro.
Don Orione fu ad Anzio più volte, negli anni ’30. Era entrato in amicizia con un ricco costruttore di Anzio, il commendatore Paolo Sportello. Questi, si era nel 1929, conquistato dalla carità del Santo volle fare qualcosa di buono con lui. Mise a diposizione di Don Orione la sua Villa, come riferisce Don Orione: “Anzio (Roma) Colonia Marina Sacro Cuore per orfani poveri presso Comm. Sportello. Zona Semaforo. Via New York”.
Più tardi, il comm. Sportello volle costruire presso la sua casa una Cappella dedicata al “Sacro Cuore” come ringraziamento per la grazia di aver avuto salva vita, lui e i suoi operai, travolti, mentre erano su un alto ponteggio, da un vagone della ferrovia deragliato.
Infine, e siamo nel 1936, donò la proprietà ove sorse l’Istituto Sacro Cuore. Don Orione era in Argentina e scrisse a Don Sterpi: “Ora che Anzio, la Casa di Anzio voglio dire, è proprietà della Piccola Opera, si potrà ampliare, ma direi di pregarci un po’ su, e di non avere fretta”.
Confratelli quali Don Manca, Don Bernini, Don Perciballi e, in tempi recenti, Don Filippo Delfino, Don Giovanni De Meo, Don Vincenzo Zucchegna fino a Don Vito Mandarano e Don Salvatore Caione si susseguirono, assieme alle Suore orionine, per dare casa e famiglia a frotte di orfani. Negli anni ’70, la cappella divenne sede della parrocchia “Sacro Cuore”. Oggi, al posto degli orfani, nell’Istituto sono ospitati poveri e soprattutto famiglie di immigrati.