Reperti etruschi, la Finanza intercetta lo scambio e manda in fumo l’affare

16 luglio 2009 | 00:40
Share0
Reperti etruschi, la Finanza intercetta lo scambio e manda in fumo l’affare

Cerveteri – Gli oggetti si preparavano a prendere il volo per la Russia. Arrestato un 53enne

Il Faro on line – Un ricco campionario di oggetti d’arte d’epoca etrusca pronti per essere venduti a facoltosi compratori stranieri, e’ stato sequestrato dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma. Era da tempo che le Fiamme Gialle di Ladispoli cercavano riscontri alle notizie, acquisite da varie fonti confidenziali, che a Cerveteri stesse ricominciando – piu’ florido che in passato – il commercio illegale di reperti archeologici. Per piu’ di un mese pattuglie di Finanzieri hanno setacciato il “sottobosco” del settore finché non hanno avuto la certezza che alcuni compratori russi erano interessati alla partita della preziosa merce. Lo scambio sarebbe avvenuto in localita’ Sasso, nel comune di Cerveteri. La Guardia di Finanza ha pertanto disposto una serie di posti di blocco intorno alle vie di accesso a Cerveteri che hanno permesso di individuare P.C. di anni 53 nato a Roma e residente nel litorale nord romano, che trasportava sulla propria vettura tre grandi frammenti di un cratere figurato di epoca etrusca. Le successive perquisizioni, effettuate presso le due abitazioni, nella disponibilita’ del fermato, hanno consentito alle Fiamme Gialle di scoprire ulteriori oggetti d’arte etrusca. Tutti i reperti rinvenuti sono stati sequestrati e concentrati presso gli uffici della Tenenza di Ladispoli ove e’ intervenuta la Sovrintendenza dei Beni Archeologici di Valle Giulia, che ha accertato il rilevante interesse storico ed artistico dei reperti ed il loro ingente valore economico. Altri oggetti – a detta della Sovrintendenza – pur non risultando autentici, potrebbero comunque essere classificati opere d’arte di particolare pregio e rarita’ in virtu’ della insolita tecnica di riproduzione, fortemente ingannevole finanche per esperti del settore, tanto che l’Ente ne ha chiesto l’acquisizione al patrimonio artistico nazionale per l’avvio di un progetto di studio. Per P.C. e’ scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per ricettazione e per possesso illegale di beni culturali appartenenti allo Stato.