‘Cerveteri, il comune sarà costretto a chiudere altre tre scuole’

27 luglio 2009 | 15:25
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‘Cerveteri, il comune sarà costretto a chiudere altre tre scuole’

Il drammatico annuncio del sindaco Ciogli dopo aver appreso l’impossibilità di effettuare le prove di collaudo statico

Il Faro on line – “Mentre in alcune scuole del territorio di Cerveteri sono in corso lavori importanti, come a Borgo San Martino dove è finalmente partita la ristrutturazione e il consolidamento del vecchio plesso, o alla Salvo D’Acquisto, dove sono in corso lavori di messa in sicurezza, dobbiamo comunicare con rammarico alla popolazione che dopo gli istituti di Due Casette e Ceri, l’amministrazione comunale probabilmente sarà costretta a chiudere altri tre plessi tra quelli ereditati dall’Arsial”.
Il drammatico annuncio è del sindaco Gino Ciogli dopo aver appreso che non è stato possibile effettuare le prove di collaudo statico degli istituti scolastici Quartaccio, Casetta Mattei e di una parte del plessi nella frazione de I Terzi.
“Per motivi di sicurezza – prosegue Ciogli – l’amministrazione ha attivato per la messa in sicurezza delle strutture scolastiche l’immediata acquisizione dei certificati di agibilità necessari ad autorizzare l’apertura delle stesse. Uno dei certificati necessari per l’ottenimento dell’agibilità è quello relativo alla statica, assente in diverse scuole e in particolar modo nelle strutture più vecchie. Una scelta che nasceva alla luce della delicata tipologia costruttiva degli edifici Arsial, nati intorno agli anni 50, come nel caso di Due Casette dove avevamo registrato una seria preoccupazione rispetto alla possibilità di collaudo e al conseguimento della certificazione statica. Così la stessa sorte è toccata pure al plesso di Ceri nel giugno scorso e, dalle prime anticipazioni, toccherà anche ai plessi di Quartaccio, Casetta Mattei e di una parte della scuola de I Terzi chiudere i battenti. In queste tre scuola i collaudi non sono stati effettuati perché le strutture non avrebbero retto il peso di questo test. E davanti alla sicurezza dei bambini e degli insegnanti è ovvio che dovremo adottare misure drastiche come la chiusura degli edifici. Questo quadro rende ancora più emergenziale l’intera situazione scolastica e ci pone di fronte alla necessità di ricercare soluzioni atte a garantire la frequenza scolastica per tutti gli alunni che frequentavano i plessi in questione. Per di più in un territorio sprovvisto di strutture idonee da adibire ad aule scolastiche e con un assetto di bilancio che non consente molte possibilità di manovra, come invece la situazione richiederebbe. Questa notizia ci piomba addosso mentre stavamo lavorando alla ipotesi di realizzazione di un plesso scolastico che sarebbe sorto alla fine di via Passo di Palo con strutture in legno, a basso impatto ambientale, economiche e confortevoli, e pronte in tempi piuttosto rapidi, col quale avremmo fronteggiato la richiesta di aule dovuta al forte incremento demografico registrato negli ultimi anni e ci avrebbe permesso di eliminare i canoni di locazione. Oggi con l’imminente chiusura di queste tre scuola occorre un veloce momento di riflessione, insieme al coinvolgimento dei cittadini per l’individuazione di ulteriori soluzione atte a garantire il reperimento di 5 classi di elementari e 5 di materne per consentire agli alunni delle aule inagibili di riprendere l’anno scolastico”.