‘Dopo venti anni Cerveteri avrà mai le case popolari?’

12 agosto 2009 | 15:54
Share0
‘Dopo venti anni Cerveteri avrà mai le case popolari?’

Questo l’interrogativo del sindaco Gino Ciogli al termine della seduta di Consiglio comunale

Il Faro on line – “Il punto interrogativo è d’obbligo, a conclusione di un voto del Consiglio comunale che non ha tenuto conto delle osservazioni fatte dal dirigente dell’ufficio urbanistica del comune. Ecco perché esprimiamo grande preoccupazione per il futuro della delibera, che, anziché avvicinare la soluzione del problema, rischia di allontanarla ed ingarbugliare ancora di più la matassa. Con grande nocumento per i cittadini che, appunto aspettano da anni che vengano individuare nuove aree per costruire finalmente le case popolari”.
Questo il commento del sindaco Gino Ciogli dopo la seduta di Consiglio comunale che ha approvato la delibera del Piano di Zona per l’Edilizia Economica e Popolare.
In effetti, il dirigente dell’ufficio urbanistica ha segnalato che il piano di zona a cui faceva riferimento la proposta di delibera di iniziativa consiliare risaliva al 2007 e che, però, essendo stati nel frattempo approvati due strumenti urbanistici sovraordinati (il Piano Territoriale Paesistico Regionale il 28 febbraio 2008 ed il Piano Territoriale Provinciale il 24 luglio 2009) lo stesso andava contestualizzato ed inquadrato con riferimento agli eventuali vincoli e norme introdotte dai due piani suddetti.
“La fretta è cattiva consigliera – ha proseguito Ciogli – e, francamente, sia la fretta di portare la 167 in aula, sia la decisione di tre consiglieri del PD di firmare per primi la proposta di delibera, a cui si sono accodati cinque consiglieri dell’opposizione, ha creato non pochi problemi tecnici e politici”.
Di quelli tecnici si è già detto. Quelli politici riguardano la “trasversalità” della proposta presentata.
“Qualcuno, alla vigilia della seduta consiliare, poneva l’accento sulla coincidenza della data del 10 agosto, in cui si commemora San Lorenzo, notoriamente sottoposto al supplizio della graticola. Temo – ha concluso Ciogli – che sulla graticola siano finiti quei cittadini che aspettano da anni una risposta sul fronte della casa”.