Disabilità, nel porto di Anzio il primo approdo accessibile nel Lazio

25 agosto 2009 | 15:09
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Disabilità, nel porto di Anzio il primo approdo accessibile nel Lazio

A realizzare questo sogno la caparbietà del presidente dell’associazione ‘Paulus’

Il Faro on line – Un sogno che è diventato realtà. Al porto di Anzio, adiacente all’imbarco di aliscafi e traghetti verso le isole Pontine, vive l’approdo “Paulus”, ovvero tre imbarcazioni, la “Sabaudia Prima”, la pilotina “Paulus” e un gommone, messe a disposizione dall’associazione, che permettono a tutti di vivere meravigliose esperienze in mare.
Per la prima volta in Italia, nel porto di Anzio c’è un molo e approdo permanente per i cosiddetti diversamente abili. L’imbarco è infatti accessibile ai disabili e a chiunque soffra di patologie psichiche e motorie, dagli autistici a chi è costretto su una sedia a rotelle, e a cui normalmente sembrava vietato l’accesso in mare. L’imbarco è in funzione tutti i giorni, a tutte le ore e per tutto l’anno, tempo e personale di assistenza permettendo. In mare senza vincoli e senza ostacoli in un approdo accessibile davvero a tutti, anche ai “normodotati” e alle gestanti.

A realizzare questo sogno la caparbietà di una donna, Maria Favilli Capo, presidente della “Paulus – Antiche Arti e Mestieri”, l’associazione no profit nata nel 2001 accreditata come ente di formazione regionale, partner del polo formativo della nautica della regione Lazio ed iscritta nel registro regionale delle Politiche Sociali. “Paulus” si prodiga da anni nel sociale con uno sguardo attento al mondo dei diversamente abili grazie ad attività educative, ricreative ed assistenziali, di stimolo allo sviluppo e al mantenimento psicofisico dell’individuo oltre alla realizzazione dell’integrazione sociale.
L’idea di Maria, un passato da imprenditrice di successo, è sorta da una constatazione geniale nella sua semplicità: “Perché ai disabili è negato l’accesso al mare? Perché ai disabili di ogni tipo e genere è di fatto proibito nell’elenco delle mille proibizioni esistenziali prendere il largo?”. Ecco perché da alcuni anni la mission umana, professionale ed operativa di Maria è diventata quella di demolire barriere architettoniche e non solo.

“Un’autentica rivoluzione. Il porto di Anzio – racconta Maria – era chiuso, blindato, e noi con i posti occupati non siamo stati simpatici a tutti. Da quest’anno è diventato normale ciò che normale non era mai stato. E’ il risultato dell’evoluzione dell’attività degli anni precedenti: garantiamo a tutti, disabili e non, la possibilità di fare una gita in mare”.
Grazie ai benefattori che credono nell’associazione ci sono a disposizione le imbarcazioni: una barca a vela, una a motore e un gommone, a seconda delle tipologie di persone e di avventure in mare. Le gite proposte sono varie: nel golfo di Anzio, a Nettuno, a Torre Astura con colazione a bordo, ma anche il percorso della villa archeologica di Nerone, gite didattiche e per imparare a pescare. Vela, pesca, nautica, cultura e tanto altro. In barca a vela e sulla barca a motore è possibile anche far tenere il timone ad un disabile.

“La barca è dotata di doppio timone – sottolinea Maria – in modo che, senza violare la legge, oltre al pilota ufficiale anche un disabile possa guidare e provare l’esperienza della libertà, libertà dalla sofferenza e dai vincoli”.
Un’iniziativa speciale è il “battesimo del mare”, ovvero un modo per superare la paura dell’acqua, dedicata ai disabili e ai normodotati, con tutti i benefici che il mare porta, così come confermato dai medici che seguono i pazienti. Per il battesimo l’offerta è libera mentre per le gite più articolate il contributo richiesto iscrivendosi all’associazione convenzionata parte da dieci euro a persona. “Ancora purtroppo abbiamo bisogno di aiuti istituzionali forti” – sottolinea Maria.
20mila le visite dal 2005, oltre 1000 i fruitori delle gite e dall’anno scorso oltre 300 le associazioni di categorie svantaggiate ubicate nella regione Lazio che conoscono l’approdo Paulus accessibile da ogni parte. “Bisogna creare una rete nazionale – aggiunge Maria – per i sette milioni di disabili in Italia”. Insomma non un’eccezione ma una regola di civiltà e di inclusione sociale. Inoltre, a completamento del progetto, sarà realizzata anche un stazione di salvamento, ovvero un presidio per il soccorso in mare. Non manca che completare l’iter burocratico.
Nei pressi dell’imbarco “Paulus”, infine, i volontari, ogni week-end e fino al 30 settembre, ospitano altre associazioni, artigiani ed appassionati di lavori manuali. “Non a caso ci chiamiamo associazione arti e mestieri. Per me – spiega Maria – tutto acquisisce valore attraverso le mani, in mare come in terra”.

Perché Paulus? “Paulus è un nome che mi è riecheggiato dentro – conclude Maria –  Paolo di Tarso è stato il più grande comunicatore di tutti i tempi e sono convinta che sia passato per Anzio”.

Siamo ad Anzio, Meeting Point – Lungomare Innocenziano – Piazzale Sant’Antonio.
Per contattarci, per usufruire delle nostre iniziative o anche per collaborare e contribuire a sostenerle, 333/4896740 o 345/2577011.

Per sostenere l’associazione si può contribuire con il 5xmille, offerta libera, alla Banca Intesa San Paolo, filiale di via Cipro, 39 a Roma, al conto corrente: IT80 CO30 6903 231 0000 0001 863 BIC BCITIMM.