‘La Ballata del Vecchio marinaio’ oggi a Ostia

15 novembre 2009 | 09:20
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‘La Ballata del Vecchio marinaio’ oggi a Ostia

Spettacolo alle ore 18 al Teatro Far Nume in via Baffigo

Il Faro on line – Al Teatro Fara Nume, in Via d. Baffigo, 161 a Lido di Ponente va in scena oggi alle 18 LA BALLATA DEL VECCHIO MARINAIO, di S.T. Coleridge (Regia di Andrea Serafini – Adattamento di Sara Marfella) con Andrea Serafini, Massimo Izzo, Maila Gianni, Sara Marfella Un misterioso marinaio, in occasione dei festeggiamenti per un matrimonio,decide di narrare ad uno degli invitati la propria storia.

Come in tutte le grandi opere dell’umanità anche nella “Ballata” è in atto una fusione perfetta di immagine e pensiero. Non si ha certo la sensazione di trovarsi di fronte a pallide allegorie, una simbologia esangue ed astratta incapace di conquistarsi “quella volontaria sospensione dell’incredulità sul momento, che costituisce la fede poetica”. Al contrario è impossibile, resistere al rapimento della storia, con la sua topografia incalzante, le vicende commoventi e terribili, l’iridescente cascata di colori… Samuel Taylor Coleridge é un poeta sospeso tra la realtà e l’immaginazione. Sognatore per indole e per circostanze, Coleridge visse vite parallele che confondeva tra loro e riversava nella sua poesia dove la realtà appare come in un sogno e la magia  sembra realtà, dove
l’incubo si trova in una cornice  reale e dove dettagli realistici sposano il sovrannaturale. La vita e le opere di Coleridge si trovano in una dimensione  
naturale ed insieme ultraterrena in cui  azioni ed  emozioni si equivalgono. Silenziose atmosfere, sensi di colpa, forte senso dell’interiorirità, bisogno di comunicare l’angoscia,e poi forze malefiche,  immagini  di morte, simboli di vita,  sono brevi lampi, cenni di una ispirazione che secondo il poeta non può essere permanente e che
quando arriva è destinata a svanire. La poesia di Coleridge sembra sorgere da un realistico sogno esotico. Il Medio Evo e l’Oriente sono l’ambientazione preferita in
cui il sovrannaturale assume le sue varie forme. Christabel, The Rime of The Ancient Mariner, Kubla Khan,  poesie cosiddette  demoniache, sono sogni di  anime dannate,
interpretate da misteriosi non- personaggi,  meri riflessi degli incubi del poeta. William Wordsworth rimproverò a Coleridge la mancanza di volontà, una sorta di passività
del poeta che in preda alle sue visioni si lasciava vivere e trasportare nel suo mondo alimentato  dall’oppio.

Un lavoro di grande suggestione poetica e musicale che porterà lo spettatore a volare con gli occhi della fantasia fino ai lontani mari descritti da S.T. Coleridge

Ingresso SPECIALE BIGLIETTO 5,00 euro
Info 06 5612207