Cerveteri: riflettori accesi sul comprensorio archeologico di Montetosto

26 novembre 2009 | 15:42
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Cerveteri: riflettori accesi sul comprensorio archeologico di Montetosto

L’area, a circa quattro chilometri dall’antica Caere, presenta testimonianze ascrivibili alla sfera funeraria

Il Faro on line – Per sabato 28 novembre alle ore 17 l’Amministrazione comunale di Cerveteri ha organizzato nell’ambito della manifestazione “Incontri in terra etrusca”, dedicata al sito Unesco, una importante conferenza dal titolo “Il comprensorio archeologico di Montetosto: stato delle conoscenze, lavori in corso e prospettive di indagine”, che fa il punto sullo stato delle ricerche relativamente a questa importantissima area archeologica del nostro territorio, legata a leggende e fatti storici di importanza strategica nello sviluppo della storia della città.
“L’area di Montetosto – spiega il sindaco Gino Ciogli – a 4 km circa dall’antica Caere, riveste un interesse particolare, presentando testimonianze ascrivibili da un lato alla sfera funeraria, il grande tumulo di 60 m di diametro del VII sec. a.C., e dall’altro ad un edificio sacro, la cui vita occupa almeno i secoli dal VI al III a.C. I due monumenti sono separati inoltre dalla via Caere-Pyrgi, importante arteria di comunicazione tra la città etrusca di Caere e il suo porto con l’importantissimo santuario emporico. L’area è stata indagata a più riprese. Prima, agli inizi del XX secolo, Raniero Mengarelli concentrò i suoi interessi sull’esplorazione del tumulo. Composto da tre camere sepolcrali a più deposizioni, ha restituito un ricco corredo, caratterizzato da molti vasi di importazione dal mondo greco.  L’interesse per la località Montetosto si è riacceso negli anni ’60 del secolo scorso, quando, a seguito di una segnalazione, la Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale diede via a una serie di campagne esplorative (1965, 1967 e 1969) sotto la guida di Giovanni Colonna, all’epoca Ispettore Archeologo di detta istituzione. In quell’occasione venne messo in luce un grande edificio a pianta grossomodo quadrata (m 56 x m 64), con funzione sacra, come esplicitamente testimoniato da un lato dalle terrecotte architettoniche rinvenute in notevole quantità e dall’altro dalla presenza di materiale votivo. Dagli inizi dell’anno in corso lo studio dei reperti rinvenuti durante le tre campagne degli anni ’60 è stato ripreso, sotto il coordinamento del Prof. Giovanni Colonna, da Laura M. Michetti ricercatore di Etruscologia e Antichità italiche presso la Sapienza Università di Roma, Barbara Belelli Marchesini e M. Cristina Biella dottori di ricerca in Etruscologia”.  Cogliendo pertanto l’occasione del rinnovato interesse per questo cruciale settore del territorio dell’antica Caere, l’Amministrazione comunale di Cerveteri ha invitato i responsabili della ricerca a presentare al pubblico le novità emerse dai loro studi. L’incontro inoltre vede anche la partecipazione del professor Vincent Jolivet, eminente riceratore del CNR francese che presenterà un nuovo importante progetto di prospezioni geofisiche sull’area, che da sempre, proprio per l’importanza storico-archeologica che riveste ha destato l’interesse del mondo scientifico internazionale, come, del resto, tutta la storia di Caere.
“Questa conferenza, che riunisce importanti ricercatori che studiano con grande interesse il nostro territorio – conclude il sindaco Ciogli – è anche un modo per colmare questo vuoto e riappropriarci delle nostre radici”.