Centro commerciale, il contributo del Pd al dibattito

13 febbraio 2010 | 22:10
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Centro commerciale, il contributo del Pd al dibattito

Cerveteri – Punto per punto le considerazioni di Giuseppe Donato

Il Faro on line – Riceviamo e pubblichiamo. Il circolo del Partito Democratico di Cerveteri intende dare il proprio apporto al dibattito sul Centro Commerciale previsto dal relativo Patto Territoriale in località Beca, riportando l’analisi che ha determinato l’espressione di  un complessivo giudizio negativo su quanto proposto.Le considerazioni fatte sono molteplici, in particolare
URBANISTICA:
già il partito si è espresso, nelle considerazioni relative al Piano Territoriale Provinciale, che del resto le recepisce,  nella previsione di uno sviluppo non diretto verso quelle zone da salvaguardare a fascia verde e di rispetto ambientale, anche per impedire il ricongiungimento dell’insediamento abitato dell’entroterra con quello costiero;
nel rispetto delle Linee Guida regionali sull’uso dei patti territoriali non è pensabile la trasformazione a uso commerciale di zone agricole il cui valore paesaggistico è da tutelare anche secondo quanto previsto dal piano paesistico regionale;

ECONOMIA:
Il Piano di gestione UNESCO, in cui il partito fortemente crede, prevede uno sviluppo economico basato sulla valorizzazione delle risorse economiche locali intese quale rete di piccole attività idonee a esaltare il carattere “particolare” della zona che, alle sue peculiarità archeologiche, può associare offerte produttive, ricreative e di commercio atte ad esaltare una generale offerta turistica di qualità; si stimolerebbe un accentramento delle attività commerciali con ulteriore svuotamento del centro storico, in contrasto con gli obiettivi del “Centro Commerciale Naturale”, che è stato finanziato e deve sorgere proprio per contrastare tale tendenza;
la rete occupazionale affidate a tante piccole attività su cui si basa il sostentamento di molti nuclei familiari, sia in qualità di dipendenti che di proprietari di attività commerciali e/o immobiliari ad esse collegate, vedrebbe un generale impoverimento di molti a fronte di un arrichimento/monopolio  di pochi;
le 450-500 unità occupazionali previste configurano una “cattiva occupazione”, laddove il carattere precario della stessa ed il livello subalterno previsto impediscono di scommettere su un generale e duraturo effetto di traino per l’intera economia locale;
i capitali stanziati apporterebbero sicuramente un contributo in risorse alla asfittica situazione economica attuale, soprattutto per quel che attiene il settore dell’edilizia, ma la transitorietà di tale situazione e il modello di sviluppo che prevede fanno collocare in secondo piano tale benefico apporto;

SERVIZI:
a fronte di un consumo di territorio di vaste proporzioni (28 ettari) alla comunità non verrebbe alcun beneficio in  termini di beni o servizi, esclusa la disponibilità di 2,8 ettari semplicemente assegnati al patrimonio comunale;
Il richiamo di numerosi avventori del centro commerciale graverebbe enormemente sui già precari servizi comunali, il consumo di acqua, del resto già al momento non sufficiente ai fabbisogni cittadini soprattutto nel periodo estivo, la necessità della depurazione, attualmente settore critico per il comune, sarebbero investiti di ulteriori esigenze;
la viabilità subirebbe un  appesantimento enorme proprio in punti già altamente critici per il traffico locale, la via Aurelia e l’asse di congiungimento mare-centro storico sono abitualmente ad alta intensità di traffico soprattutto nei mesi estivi, e proprio su queste zone viarie verrebbero ad innestarsi le zone di arrivo e di uscita di un centro che non prevede alcuna soluzione al riguardo, eccettuata una strada interna e rotatorie di discutibile efficacia;

SOCIALE:
la proposta di una aggregazione  giovanile e non solo, che passi attraverso la “spesa” o il momento commerciale,  non trova posto in quella ricerca di reale “progresso” cittadino che vuole dare alle sue fasce sociali reali occasioni di confronto e stimolo, sicuramente meglio realizzato da occasioni di incontro quali  teatri, biblioteche, centri di ritrovo e di svago in cui l’elemento economico non sia dissociante in quanto segregante;
lo svuotamento economico di interi quartieri impoverisce la già gracile presenza umana sul territorio lasciando intere zone più facilmente  preda di fenomeni malavitosi;
la necessità di accedere a forniture commerciali di grande portata è già ampiamente soddisfatta dai numerosi centri commerciali non lontani da Cerveteri,  la tendenza alla crisi del modello economico di sviluppo da questi proposto è sì dovuta al loro irrazionale proliferare, ma anche alla non congruità dell’offerta con i reali bisogni di aggregazione che soprattutto città come la nostra possono offrire.

Nel proporre tutte le considerazioni sopra elencate, il Partito Democratico vuole con forza richiamare due punti ritenuti importanti del programma della coalizione di governo, il punto della premessa nel quale si considera momento qualificante per la collettività la partecipazione alla elaborazione di decisioni di largo impatto sociale (“punto 2)Trasparenza, informazione e partecipazione sui fatti e sui risultati della pubblica amministrazione e dell’azione amministrativa. Avvicinare, sensibilizzare e responsabilizzare la società civile al bene comune e alla gestione della cosa pubblica. Abbattere le distanze tra chi amministra e i cittadini. Capacità della politica di saper coinvolgere ed entusiasmare e, allo stesso tempo, capacità di prendere decisioni in tempi rapidi.”) ed al riguardo ritiene che la condivisione di quanto deciso dal partito rappresenti un momento partecipativo importante, e il punto relativo alla necessità di avviare la programmazione dello sviluppo della città attraverso un serio studio che tenga in considerazione tutti gli aspetti della crescita che si vuole realizzare, studio che non può avvenire che attraverso l’attuazione di un nuovo piano regolatore generale [“l’avvio immediato dello studio di un nuovo Piano Regolatore Generale (che rappresenta per noi il principale strumento per la tutela e la valorizzazione del territorio)”.
Il coordinatore del circolo Giuseppe Donato