Ora legale, consigli per evitare l’irritabilità

27 marzo 2010 | 19:04
Share0
Ora legale, consigli per evitare l’irritabilità

Alle due del mattino l’orologio dovrà essere messo un’ora in avanti

Si riparte. Alle due del mattino di domenica 28 marzo torna l’ora legale e si dovranno spostare in avanti di un’ora le lancette e i display degli orologi. L’Italia adotta, soprattutto a fini di risparmio energetico, il regime di ora fiscale: Terna (la societa’ responsabile della rete elettrica nazionale) stima, nei prossimi 7 mesi, un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 644 milioni di kilowattora (640 milioni di kWh il minor consumo del 2009). Si tratta di una quantita’ di energia corrispondente quasi alla meta’ dei consumi domestici annui del Friuli Venezia Giulia. Il minor consumo di energia – aggiunge Terna – si apprezza anche nella riduzione di CO2 non immessa nell’atmosfera per un valore stimato di oltre 300 mila tonnellate.
Quasi tutti i paesi industrializzati si sono dati una regola: nell’emisfero boreale il regime di ora legale inizia a fine marzo mentre nell’emisfero sud (australe) la stessa data ne sancisce il termine. Dalla scelta dei paesi industrializzati si discosta il Giappone che segue, nell’alternarsi delle stagioni, sempre e comunque l’ora solare. Ad essere contrari all’ora legale sono gli agricoltori perche’ e’ soprattutto nelle prime ore del mattino che e’ concentrato il lavoro nei campi ed’ allora che serve piu’ luce. Ne’ prima ne’ dopo. Disinteressati all’adozione dell’ora legale anche la maggior parte dei paesi dell’Africa e dell’Asia.  All’inizio, l’idea venne a Benjamin Franklin (1706-1790) sempre per motivi di risparmio energetico, ma nessuno gli presto’ particolare attenzione in un’epoca in cui l’industrializzazione era ancora agli albori. Ando’ meglio al britannico William Willet: siamo agli inizi del Novecento e l’industrializzazione del paese fece si’ che nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera all’ora legale che si chiamava British Summer Time. In Italia l’ora legale fu adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in uso fino al 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. Dal 1966 al 1980 si stabili’ che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre; dal 1981 al 1995 si decise invece di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. Il regime definitivo e’ entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo si dispose di prolungarne ulteriormente la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.

Contro l’effetto ora legale l’errore più diffuso fra le mamme e i papà è «ancora quello di far finta di niente, mandando i bimbi a letto come al solito». Secondo l’esperto, invece, il segreto per fronteggiare al meglio insonnia e disturbi da ‘jet lag’ è quello di preparare il piccolo per gradi, armati di una sorta di tabella di recupero. “Il bambino deve riadattare il suo ritmo circadiano al nuovo orario – spiega l’esperto – altrimenti faticherà ad addormentarsi e si sveglierà sempre un’ora prima rispetto al resto della famiglia». Così, se un bambino è abituato ad andare a letto alle 21, «è sbagliatissimo metterlo a dormire alle 20 con l’ora legale”, assicura Farnetani. “L’orologio biologico – spiega – finirà per essere ulteriormente sfasato, perchè ci sarà  troppa luce e mancheranno le condizioni che il bambino solitamente associa all’ora di andare a nanna”. Il trucco, invece, consiste nel mandare il piccolo a letto addirittura un’ora dopo. “Domenica – puntualizza Farnetani tracciando la tabella di marcia per recuperare il sonno perduto – lo manderemo a dormire alle 22. Ma a partire dal giorno dopo e per tre sere successive, scaleremo di volta in volta 20 minuti dall’orario in cui il piccolo va a letto”. Un programma “facilitato dalle concomitanti vacanze pasquali. Ma anche quando si va a scuola gli impegni e le attività contribuiranno a far arrivare il bimbo la sera stanco e pronto a riposare”. Così mercoledì tornerà a riaddormentarsi alle 21 “come se nulla fosse accaduto, evitando cioè che l’ora legale scombussoli troppo il riposo dell’intera famiglia”, conclude il pediatra.