Villa Comunale Traniello, più rispetto per i bimbi

21 agosto 2010 | 16:41
Share0
Villa Comunale Traniello, più rispetto per i bimbi

Intervento dei Giovani per la libertà di Gaeta

Il Faro on line – “Difficilmente nei progetti che riguardano la riqualificazione e l’ammodernamento dei centri abitati, l’urbanista prevede spazi adeguati per i più piccini: spesso solo giardini piccoli con qualche gioco sparso qua e là, persi nell’agglomerato urbano, a pochi passi da strade trafficate. Gaeta non è un’eccezione e nel corso degli anni le Amministrazioni che si sono succedute sono state sempre poco

attente alle esigenze e ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie”.
Lo afferma una nota del Pdl di Gaeta. “A parte qualche timida iniziativa- prosegue il comunicato stampa siglato ‘Giovani per la libertà‘ – infatti si è sempre data molta importanza alle apparenze e non alla sostanza degli interventi sia in materia urbanistica che sociale. I bambini e i giovani di Gaeta soffrono ormai da decenni della cronica assenza di spazi ludici e di aggregazione; e laddove questi spazi esistono sono tenuti male, a volte malissimo tra il disinteresse di tutti e l’incuria generale. Anni fa ci furono interpellanze e lettere da parte di alcuni genitori dei

bambini di Gaeta Medioevale, invasa dalle macchine d’estate e con un unico spazio dove poter giocare, che è comunque anche meta di riposo e passeggiata per anziani: Villa Traniello. Questi genitori chiedevano spazi ludici e soprattutto chiedevano che venisse destinato loro un campetto per giochi, all’interno del quartiere facilmente raggiungibile dai bambini, vista l’impossibilità di giocare all’interno della Villa Comunale. A queste richieste non fu data risposta, come non è stata mai data risposta alle tante richieste, ai tanti desideri, per una città vivibile, dove qualsiasi intervento urbanistico sia pensato nel rispetto dei più piccoli.
“E non è di poco conto – prosegue il comunicato – la situazione di abbandono in cui versa la Villa Comunale del Centro storico medievale. Quello che dovrebbe essere il biglietto da visita del quartiere sta vivendo uno dei momenti più neri della sua storia: erba secca dappertutto, irrigatori divelti o fuori uso, verde incolto, escrementi di cani dappertutto, giochi per bambini (ma si possono davvero definire giochi?) insufficienti e collocati su cumuli di terra solidificata, igienicamente non adeguata e non a norma dal punto di vista della sicurezza.
In genere – prosegue ancora la nota – nella progettazione dei giardini, delle ville comunali o di qualsiasi punto di aggregazione, si tiene conto di vari elementi: verde, panchine, punti di ristoro; ma spesso e volentieri, i giochi vengono collocati senza tanta cognizione di causa, i materiali usati tendono al risparmio, la stessa pavimentazione non tiene conto delle andature traballanti dei più piccoli. Questo perché i tecnici hanno una conoscenza limitata e superficiale dell’infanzia e dei suoi bisogni. E le nostre città crescono a dismisura senza la sensibilità adatta, a cercare delle soluzioni condivisibili e adatte alle famiglie. A parte qualche intervento di ripristino (vedi Villa di Serapo e giardini a Via degli Eucalipti), ancora insufficienti per fare della nostra città, la città dei bambini e delle bambine, continuiamo ad siamo convinti, che qualsiasi proposta, qualsiasi idea venga dagli addetti ai lavori (in questo caso gli amministratori della città), debba nascere dal confronto, dall’ascolto delle famiglie e soprattutto dalla conoscenza profonda dei bambini e delle loro reali esigenze, che insegnanti, genitori ed educatori conoscono alla perfezione, perché le vivono tutti i giorni. Ecco perché secondo il nostro modesto parere, si fa tanto parlare (soprattutto in campagna elettorale!) di “una città vivibile per tutti”, ma all’atto pratico forse nessuno sa di cosa si tratti”.