‘Hanno teso una trappola a mia figlia’

23 novembre 2010 | 01:17
Share0
‘Hanno teso una trappola a mia figlia’

Parla la madre della donna uccisa. ‘Visonare i filmati delle telecamere presenti nella strada di casa’

Il Faro on line – “E’ stata attirata in una trappola”. Eliana Femiano, la 25enne napoletana uccisa ieri sera in un appartamento a Terracina. Ne sono convinti i familiari che chiedono ai carabinieri di visionare i filmati delle telecamere collocate in via Enrico Cosenza dove abitava la ragazza. “Si è allontanata da casa verso le dieci di sera, dicendo che sarebbe andata a ballare con alcune amiche. Ero contenta perchè da quando fu accoltellata il 20 dicembre scorso non usciva quasi mai. Soprattutto aveva paura di quell’uomo” Racconta la madre, Luisa Falanga. La donna non vuole che la figlia sia definita come la “convivente” di Luigi Faccetti, 24 anni, fermato dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso Eliana con numerose coltellate.

“Da quell’uomo fuggiva, ne era terrorizzata”. “È probabile – spiega la donna – che qualche amica, complice di Faccetti, l’abbia convinta a uscire e l’abbia condotta a Terracina. Eliana mi aveva detto di non stare in pensiero perchè sarebbe andata in discoteca e avrebbe lasciato il cellulare in macchina. Ma alle quattro di mattina non era rincasata ancora e allora ho chiamato, ma il telefono squillava a vuoto. Alle otto di stamattina mi hanno telefonato i carabinieri per darmi la notizia della morte”.
“Nella casa di Terracina comunque abitavano anche il padre e la madre di quell’uomo. E’ possibile che erano presenti al momento dell’omicidio, come è possibile che potevano soccorrere Eliana e l’hanno lasciata invece morire”.

“Non chiediamo vendetta, ma denunciamo l’incoscienza dei giudici che dopo appena cinque mesi di carcere hanno rimandato a casa una persona così pericolosa, che aveva già ridotto in fin di vita Eliana”. A parlare è lo zio della vittima, Antonio Marauccio. La ragazza sarebbe stata ammazzata dalla stessa persona che il 20 dicembre scorso l’aveva ferita gravemente con 13 o 14 coltellate durante una discussione degenerata in violenta aggressione.
Dopo quella aggressione, Faccetti, incensurato, originario del popoloso rione Borgo S.Antonio Abate a Napoli, si costituì in carcere. In primo grado, al termine del processo con rito abbreviato, fu condannato a 8 anni di reclusione per tentativo di omicidio. In estate il gip di Napoli di turno “feriale” gli aveva concesso gli arresti domiciliari nella casa di Terracina. I familiari di Eliana si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Andrea Terenzio.