‘Ardea, una città fantasma’

7 gennaio 2011 | 00:50
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‘Ardea, una città fantasma’

Giustizi: ‘Pochi progetti per i giovani, per le famiglie e per la legalità’

Il Faro on line – “Sono sempre più deluso per come si vive ad Ardea. Cittadina balneare a 25 chilometri da Roma, compresa tra Torvaianica e Anzio, che però nulla ha a che vedere con quest’ultimi centri”.
E’ la riflessione di Walter Giustini Generazione Italia/Futuro e Libertà del comune costiero che spiega: “Ardea è una città dormitorio che vive fino alle 19,30 sia d’estate che d’inverno, che nelle giornate festive e in quelle feriali. Un centro dove non esiste alcun punto di ritrovo per i giovani e per i meno giovani, dove non esiste un teatro, un cinema, una palestra, un centro sportivo, una discoteca, insomma un paese che vegeta”.
“La nostra Amministrazione – continua Giustini – sta conducendo la nostra città verso una strada senza uscita. Ardea si presenta come un paesaggio lunare: strade dissestate, zone completamente al buio e prive ancora dei servizi essenziali, scuole fatiscenti, opere pubbliche iniziate e mai finite e opere pubbliche promesse, deliberate e mai iniziate. E, nonostante lo stato di abbandono totale, chi ci amministra si erge a paladino della legalità e della trasparenza. Si parla di crisi economica ma si fanno progetti per la metropolitana leggera, per l’autostrada Roma Latina, ma non si fanno progetti per i giovani, per le famiglie e per la legalità di cui Ardea ha tanto bisogno”.
“Viviamo in una città che non vive, e se una città non vive non c’è sviluppo, non c’è economia, non c’è lavoro, non c’è turismo, non c’è controllo e di conseguenza non c’è legalità. Alle 20,00 non è possibile prendere un caffé in un bar perché oramai già chiusi, non è possibile recarsi in un posto qualsiasi per scambiare due chiacchiere con i propri amici, ci si deve spostare di qualche chilometro per usufruire di ciò che invece, altri comuni limitrofi offrono. Perché tutto questo? Perché a Pomezia ed Anzio sì e ad Ardea no? Perché negli altri centri si ha spesso la possibilità di assistere a concerti e rappresentazioni pubbliche e ad Ardea no? A chi giova tutto ciò? Che qualcuno ce lo spieghi. Non vogliamo vivere in una città fantasma”.