Usi civici: le precisazioni del sindaco

19 gennaio 2011 | 23:48
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Usi civici: le precisazioni del sindaco

De Meo: ‘realtà dei fatti demistificata’

Il Faro on line – In merito alla notizia apparsa su alcuni organi di stampa relativamente alla questione dei terreni di uso civico, il Sindaco di Fondi Salvatore De Meo e l’Assessore agli Usi Civici Piergiorgio Conti intervengono per opportune precisazioni: “E’ semplicemente assurdo quanto possa essere mistificata la realtà dei fatti anche alla luce del contenuto di un provvedimento giurisdizionale. La sentenza n°5/2011 emessa dal Tar del Lazio – sezione staccata di Latina, depositata il 12 gennaio, ha espressamente e soltanto dichiarato inammissibile il ricorso proposto da alcuni occupatari di terreni di uso civico, ricorso con il quale veniva richiesta la registrazione e trascrizione delle determine regionali di legittimazione, determine già impugnate innanzi alla stessa autorità giudiziaria in quanto ritenute illegittime. Pertanto gli stessi ricorrenti, come deciso in sentenza, sono risultati soccombenti nel relativo giudizio, essendo stati altresì condannati a rifondere le spese di lite. Nella motivazione di detta sentenza il TAR ha semplicemente dato atto di un principio, assolutamente incontestato, che a seguito dell’avvenuta legittimazione l’occupatore acquista un diritto soggettivo di natura concessoria, con l’obbligo del pagamento di un canone annuo. Non occorreva certamente rivolgersi al TAR, con dispendio di risorse economiche, per appurare tale elementare principio, previsto normativamente e sotteso all’istituto della legittimazione. Ciò detto, pertanto, ancora una volta va rimarcata la legittimità del comportamento assunto dall’Amministrazione comunale, avvalorato dalla sentenza di cui sopra, che non ha mutato le condizioni della lite originaria pendente ed attinente alla legittimità o meno delle determine di legittimazione. E’ opportuno altresì precisare che in relazione alla problematica degli usi civici l’Ente comunale ha da sempre posto in essere comportamenti ed atti trasparenti ed imparziali tesi alla definizione delle problematiche in essere, procedendo – nella ricorrenza delle condizioni e dei presupposti normativi – alle legittimazioni ed alle alienazioni, impugnando doverosamente solo quelle determinazioni regionali ritenute illegittime in quanto violatrici dell’interesse collettivo”.