‘Gaeta: la città dalle domande amletiche’

3 febbraio 2011 | 00:16
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‘Gaeta: la città dalle domande amletiche’

Pdl Donna: ‘La località appare sempre più degradata. Serve un intervento deciso’

Il Faro on line – “Basta passeggiare per le strade della nostra, una volta splendida città, per sentirsi avviliti e per porsi la fatidica domanda: essere o non essere?”.
E’ quanto affermano le esponenti del gruppo Pdl Donna di Gaeta che spiegano “Dopo aver letto sui giornali, assistito a conferenze stampa o visto in televisione i nostri amministratori declamare di quanto stia bene a sia migliorata Gaeta in questi ultimi anni, ci troviamo a passeggiare in strade buie, fra gente scontenta e villeggianti che ci chiedono cosa stia succedendo”.

“Nel buio di un lungomare, quello di Serapo, malamente illuminato ed in più di un punto assolutamente buio, proprio un villeggiante che portava a spasso il cane (munito di apposita paletta raccogli-escrementi non come tanti nostri concittadini che ignorano l’esistenza di tale strumento) dopo avere a fatica riconosciuto, data l’oscurità, un altro coraggioso passante, assisteva basito ad un episodio a dir poco degradante”.

“Essere o non essere. È meglio apparire tappandosi gli occhi o fare attenzione a non calpestare qualcosa di maleodorante e, magari, multare gli incivili? Ci chiediamo quante multe siano state elevate per questa incivile infrazione in questi ultimi anni, perché sono spariti i cartelli che promettevano tali sanzioni?”. Perché promettere cattedrali: ‘Il lungomare di Serapo presto avrà un nuovo look’ sottotitolato ‘per ora avanzate alla cieca fra la zozzeria…’.

“Cattedrali che si cominceranno a realizzare probabilmente sotto-sotto le elezioni comunali, per ora è inutile guardare alle piccole criticità che peggiorano la nostra quotidianità e che potrebbero essere risolvibili nell’immediato. Essere o non essere… a noi questa città appare sempre più degradata ai livelli delle peggiori periferie urbane di certe città declassate dall’incuria, dall’inciviltà e dalla troppe inutili parole”.