Navi romane nelle acque di Ponza e Civitavecchia

10 marzo 2011 | 01:14
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Navi romane nelle acque di Ponza e Civitavecchia

Giro: “Sempre più importante la proposta di legge per l’istituzione di una Soprintendenza nazionale del Mare”

Il Faro on line – Sei relitti romani nelle acque presso l’isola di Ponza e un altro relitto romano nelle acque profonde a largo di Civitavecchia. Sono gli importanti reperti rinvenuti tra la primavera e l’estate scorsa dagli operatori del nucleo di archeologia subacquea delle soprintendenze rispettivamente del Lazio e dell’Etruria. La notizia è emersa oggi nell’ambito della presentazione dei risultati del progetto “Archeomar 2”, il progetto messo in campo dalla direzione generale per le antichità del Ministero per i beni culturali che dopo una sperimentazione nella laguna di Venezia e altre regioni d’Italia, è arrivato ai fondali marini del Lazio e della Toscana, per realizzare un complesso intervento di indagine, censimento, mappatura e catalogazione del patrimonio archeologico subacqueo. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, il direttore generale per le antichità Luigi Malnati, e la soprintendente speciale ai Beni archeologici di Roma Anna Maria Moretti. Già nel 2008 le ricerche avevano permesso la scoperta di 5 relitti a Ventotene, ora anche grazie al progetto Archeomar 2, sono stati rinvenuti tra maggio e luglio 2010 altri reperti: “A Ponza abbiamo scoperto sei relitti romani, lunghi tra i 18 e i 20 metri, con un grande cumulo di anfore. Sono relitti di epoche e provenienze diversa. Sono databili dal I secolo a.C al IV secolo d.C.”.

Nelle acque al largo di Civitavecchia, invece, a circa seicento metri di profondità è stato riconosciuto a fine maggio 2010 un relitto romano d’età augustea: “Grazie alle potenzialità strumentali del progetto Archeomar abbiamo verificato la presenza di un relitto che era già stato avvistato da un peschereccio negli anni ’90 – racconta Valeria D’Atri, funzionario di archeologia di Mare per la soprintendenza dell’Etruria meridionale – All’epoca, al comandante era stato riconosciuto anche un premio di rinvenimento che spetta per legge”.

“Il progetto Archeomar con il Lazio e la Toscana è entrato in una fase importante dopo una sperimentazione pregressa – commenta Giro – Per l’archeologia subacquea le scelte assunte negli anni non sempre sono state conseguenti al patrimonio. Basti pensare che tutti i paesi del Mediterraneo hanno un centro direzionale per l’archeologia subacquea, ma l’Italia è l’ultima della classe pur avendo più degli altri. Ecco perché è importante la proposta di legge consegnata alla Camera e al Senato per l’istituzione di una Soprintendenza nazionale del Mare e delle acque interne. Si tratta di una soprintendenza superspeciale che ha competenze su tutto il territorio avvalendosi di due centri operativi. È una proposta di legge che stiamo già valutando di approvare in sede legislativa, condivisa da tutte le forze politiche. Al momento è all’attezione della Commissione bilancio”.
(Fonte Omniroma)