Elezioni e ballottaggi, l’incognita Polverini

19 maggio 2011 | 00:48
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Elezioni e ballottaggi, l’incognita Polverini

I commenti a 48 ore dal voto… aspettando gli apparentamenti

Il Faro on line – I voti sono voti. Come il denaro nella saggezza latina, non hanno odore. Figurarsi quando in ballo ci sono Comuni importanti. E figurarsi quando dietro alla battaglia per i  municipi ci sono gli equilibri del centrodestra laziale. Una partita che però si è allargata anche al centrosinistra, rischiando di minare l’unità dell’opposizione, e nel Pd del Lazio c’è già, si dice, chi guarda alla porta. Per i ballottaggi-derby di Sora e Terracina, questo il nodo, si va con molte probabilità verso un accordo (formale o informale si vedrà) tra quella lista Città Nuove che fa capo alla governatrice Renata Polverini e nientemeno che il Pd.
Insieme, in funzione anti-candidati Pdl. Il sasso lo ha lanciato il capogruppo Pd Esterino Montino, aprendo alla possibilità di appoggiare Città Nuove (“il bersaglio grosso è il Pdl, così possiamo disarticolarlo”), e lo ha confermato, con i distinguo del caso, il coordinatore laziale Francesco D’Ausilio. A Sora, dove il polveriniano Enzo Di Stefano affronterà il Pdl Ernesto Tersigni, si potrebbe addirittura finire con l’arrivare a un apparentamento formale. Di Stefano, d’altronde è in coalizione con quell’Udc con cui il Pd dialoga ormai da tempo. C’è in ballo Alatri, e i voti centristi al ballottaggio peserebbero, e c’è da capire come finirà a Cassino. Ma a Sora c’è pure un Pd diviso, ricorda il segretario provinciale Lucio Migliorelli, che è uno dei motivi per cui, al ballottaggio, sarà derby a destra. Per cui, si vedrà. Molto più difficile che si arrivi a un patto formale a Terracina, dove Gianfranco Sciscione, civiche a parte, ha dietro di sè solo Città Nuove, mentre i centristi hanno spinto il pidiellino Nicola Procaccini. Qui il segretario provinciale Pd Enrico Forte è netto: mai apparentamenti formali, o mercanteggiamenti. D’Ausilio però non sembra escluder nulla: “Si parla sia di apparentamenti formali, sia di appoggio informale politico con le dovute differenze situazione per situazione». «Apparentamenti con il Pd? Nessuno può farlo – commenta il vicecoordinatore Pdl Lazio Alfredo Pallone – sarebbe inquietante, e si aprirebbe una crisi nel centrodestra. E poi – sarcastico – chiedere i voti al, che non ne ha più…». «Non credo che il Pdl e tantomeno il presidente della Regione – l’altolà del coordinatore laziale Vincenzo Piso – abbiano bisogno di accordi elettorali con uno schieramento di sinistra lontano mille miglia. Qui si scambia la politica con i polveroni. Siamo certi che nessuno nel centro destra vorrà accettare questa pericolosa deriva”. “Polverini – il monito del leader de La Destra Francesco Storace – rischia di far traballare l’amministrazione: ci pensi bene prima di farci trovare tutti su un cumulo di macerie”. E Polverini? La governatrice, che domani affronterà l’argomento con Berlusconi in persona, a dire il vero di apparentamenti formali finora non ha mai parlato: «Non ce n’è bisogno: la sfida è diretta tra i candidati. Si vota sui programmi – sottolineava oggi da Cannes – e se i programmi convincono anche gli elettori del Pd credo sia un segnale positivo. Gli elettori del Pd potranno scegliere serenamente cosa fare”. Come a dire: se mi volete votare, di certo non vi dirò di no… (fonte: Ansa)