Ponza, pescatori in rivolta contro il Ministero

3 agosto 2011 | 12:42
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Ponza, pescatori in rivolta contro il Ministero

Diviteto di imbarcare contemporaneamente reti e ami. Chiesti 6 milioni di danni

Il Comune di Ponza e i suoi pescatori chiedono sei milioni di euro di danni al governo. La citazione a giudizio, firmata dal sindaco dell’isola e da sedici cooperative di pescherecci, è contro il ministero dell’Agricoltura.
A far scattare l’azione legale, rappresentata dall’avvocato Mario Occhipinti, le restrizioni in materia di pesca da parte del dicastero di Francesco Saverio Romano. Un suo recente decreto vieta di tenere contemporaneamente a bordo le ferrettare e il palangaro. I due attrezzi sono fondamentali per l’attività dei pescatori che vanno a caccia di tonni e pescespada. Vengono solitamente portati a bordo e la scelta di quali dei due strumenti utilizzare spetta al capitano dell’imbarcazione che valuta le condizioni meteo, del mare, delle correnti e della specie di pesce. Con la nuova legge, però, sono costretti a scegliere se usare durante le battute di pesca solo le reti oppure le migliaia di lenze. È evidente che con l’imposizione di questo metodo gli introiti dei pescatori diminuiscono fino a mettere a rischio la libertà d’impresa. Per questo l’obiettivo delle cooperative è ottenere dal ministero un maxi risarcimento calcolato in 6 milioni di euro per i 150 giorni in cui la pesca è consentita. A ciò si aggiunge il ricorso per l’annullamento del decreto (166/11). Tutto depositato al Tribunale amministrativo di Roma, lunedì scorso dall’avvocato Occhipinti.
Tale azione arriva nei giorni in cui prendono il via le ispezioni dell’Unione europea sui pescherecci, per verificare il rispetto della normativa comunitaria vigente sullo sfruttamento delle risorse marine. E sembrerebbe che anche altre marinerie della Penisola potrebbero seguire l’esempio dell’isola di Ponza. Proveranno ad aprire un contenzioso con pesanti richieste di risarcimento al ministero dell’Agricoltura. La battaglia dei pescherecci al governo sembra appena iniziata.
Fabio Perugia (fonte: Il Tempo)