“Cantieristica e distretto nautico, due comparti strategici”

2 settembre 2011 | 15:00
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“Cantieristica e distretto nautico, due comparti strategici”

L’intervento del capogruppo della lista Noi Insieme, Luigi Satta

Il Faro on line – “Il distretto nautico e la cantieristica sono comparti strategici per lo sviluppo di Fiumicino. Ma per dare il “la” a un vero piano di rilancio di questo asset è necessario mettere mano a tutti quei freni che quotidianamente ne limitano investimenti e un suo importante posizionamento nel mercato globale”.
E’ quanto afferma il capogruppo della lista Noi Insieme, Luigi Satta, che ribadisce come la loro collocazione sia diventata ormai una priorità.
“Alcuni cantieri – spiega – si trovano all’interno della città, nei pressi della Fossa Traianea. Soffrono per gli spazi angusti in cui sono costretti a operare tanto da essere costretti a chiedere al Comune il blocco della viabilità per lavorare su grandi imbarcazioni o per vararle. Altri, invece, posizionati nella sponda opposta del Tevere, nella zona di Fiumara lungo via Monte Cadria, sono obbligati a continue ed estenuanti gimkane burocratiche per ottenere concessioni definitive che rimangono un miraggio e non permettono a Fiumicino e alla sua cantieristica di lavorare a pieno regime, nel rispetto delle normative nazionali ed europee, perdendo importanti commesse e terreno rispetto ad altre regioni o nazioni che invece fanno del distretto nautico un fiore all’occhiello della propria economia”.

“Occorre al contrario una attenzione importante per aiutare la cantieristica locale e farla crescere a livelli internazionali. La soluzione definitiva c’è e si chiama: distretto nautico. Ipotesi che ha ottenuto molti riscontri ed è stata oggetto di una ricerca dell’Università La Sapienza di Roma, Facoltà di Economia, su impulso degli operatori del porto di Fiumicino”.

“Studio che ha portato, ancora grazie all’impegno e al continuo e incessante lavoro dell’associazione Operatori del Porto Canale, alla costituzione del Consorzio Nautico del Laziale, una partnership che riunisce tutti i cantieri nautici di Fiumicino con obiettivi ben precisi: far nascere un polo nautico del Lazio sui terreni regionali all’Isola Sacra. Progetto propedeutico a rilocalizzare in quell’area la gran parte della cantieristica esistente, delle aziende dell’indotto e di nuove imprese, assicurando loro concessioni certe e durature, favorendo importanti investimenti privati. Tutto questo significa lavoro e posti di lavoro”.

“Serve però una grande volontà della nostra amministrazione, ma non solo. Il progetto del nuovo ponte Due Giugno, è stato progettato per essere aperto e consentire il passaggio di imbarcazioni che sono ormeggiate lungo le sponde del Tevere in prossimità dei cantieri o piccoli rimessaggi. Ma mi chiedo: è mai possibile che quando si danno incarichi importanti non ci si renda conto della situazione esistente? E da questa partire per sviluppare logiche strategiche che risolvano non solo i grandi problemi della viabilità, ma sanino anche una condizione ormai incancrenita. Perché non pensare anche a rilocalizzare i cantieri importanti che si trovano a monte del Ponte 2 Giugno e lasciare solo i rimessaggi per piccole imbarcazioni che potrebbero passare sotto il nuovo ponte senza richiederne l’apertura per poi interrompere il traffico creando sempre i grandi problemi alla viabilità?”.

“Su questo tema spero che i nostri amministratori, deputati a programmare il futuro della città di Fiumicino, pongano la loro attenzione. Ci vorrebbe quella marcia in più che serve a far nascere qualcosa di stravolgente. Più europeo e meno… chi vuol capire, capisca”.