Abusivismo area ex Avir: chi doveva vigilare?

2 gennaio 2012 | 16:28
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Abusivismo area ex Avir: chi doveva vigilare?

Le accuse di Leccese (Pdl): “il sindaco se ne vuole lavare le mani”

Il Faro on line – Il sindaco Raimondi sostiene che non spettava al Comune vigilare sugli abusi edilizi (‘vigilare non è nostro compito’) che interessano una particella di circa 400 metri quadrati all’interno dell’area industriale ex Avir, oggetto di una maxi inchiesta per lottizzazione abusiva della Procura di Latina. «Noi del Pdl non siamo d’accordo, anzi dissentiamo apertamente con le esternazioni del sindaco perché è proprio il Comune l’ente preposto alla vigilanza e alla repressione degli abusi edilizi, secondo quanto disposto dal Tuel-Testo unico degli enti locali». Contestano l’operato del sindaco gli esponenti del Pdl cittadino, coordinato da Cristian Leccese, il quale punta l’indice contro l’inerzia del primo cittadino: «ma non è il Comune che rilascia le autorizzazioni ai passi carrabili, ivi comprese quelle ai fabbricati lungo via Frosinone dove gravitano le ‘case rosse’ sulla cui realizzazione sono indagate decine di persone?». E ancora: «non sapeva il sindaco che nel corso delle indagini è stato rilevato che aree del complesso residenziale delle ‘case rosse’ erano state abusivamente destinate a pertinenze (giardini e parcheggi) con tanto di autorizzazioni di passi carrabili rilasciati dal Comune?». «Sembra proprio strano – commenta Leccese – che il sindaco ignori le irregolarità e gli abusi in quell’area su cui avrebbe dovuto realizzarsi il progetto della società Gaim che lui stesso, e non i responsabili della società, ha voluto illustrare in pompa magna al cinema Ariston un paio di anni fa».
Chiamandosi fuori dai compiti di controllo e di vigilanza che sono in capo al Comune e lavandosi quindi le mani, «con il suo atteggiamento pilatesco, il sindaco offende la dignità dei cittadini». «A Gaeta – spiega Leccese – si stava consumandosi il più grande abuso edilizio della storia cittadina e Raimondi se ne lava le mani dichiarando che non spetta alla sua Giunta il controllo del territorio. Siamo veramente alle comiche». Secondo il coordinatore azzurro è palese che il primo cittadino, non avendo più argomenti per giustificare il fallimento politico ed amministrativo della sua esperienza, finisce con l’aggrapparsi sugli specchi tentando di giustificarsi con scuse banali, lesive dell’intelligenza del cittadino gaetano. E sui risultati ottenuti in questi cinque anni di amministrazione, i cittadini vorrebbero sapere «a che punto è l’attuazione del suo faraonico programma elettorale dal momento che nulla è stato fatto e la città è più ferma che mai». Per il cui rilancio Leccese propone «un progetto concreto di sviluppo che dia risposte immediate alla città e che affronti le questioni prioritarie bloccate da anni. Ci sono migliaia di cittadini ed operatori economici che attendono da anni risposte ed azioni da parte del governo cittadino, ma qui sembra che nessuno se ne interessi».