Argol: Michela Califano scrive a Debora Serracchiani

2 gennaio 2012 | 13:34
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Argol: Michela Califano scrive a Debora Serracchiani

“Il Pd deve far sentire la propria voce a tutti i livelli”

Il Faro on line – Il capogruppo del Partito democratico, Michela Califano, ha scritto nei giorni scorsi una lettera all’europarlamentare Pd, Debora Serracchiani, per portare alla sua attenzione e del parlamento europeo, la situazione paradossale dei 76 dipendenti Argol, che dal due febbraio prossimo, dopo la decisione di Cai/Alitalia di internalizzare l’asset logistico, rischiano di rimanere fuori dal mondo del lavoro, senza possibilità di essere riassorbiti.
“In queste settimane – si legge nella lettera inviata al deputato europeo – si sono susseguiti diversi incontri tra Cai Alitalia, Argol, Adr, Enac, Sindacati, Prefetto, Regione Lazio, Assoaeroporti e tutte le parti in causa. Ogni proposta messa sul tavolo per salvare i 76 posti di lavoro è sbattuta su un muro alzato da Alitalia e dall’amministratore delegato Rocco Sabelli che hanno risposto no a qualsiasi tentativo di mediazione. I dipendenti Argol non rientrano nei piani industriali della compagnia di bandiera. E ora cosa si prospetta: la mobilità già dichiarata dall’Argol e forse la cassintegrazione straordinaria in deroga che potrebbe concedere la Regione Lazio”.
“La cordata Cai – continua Michela Califano – sta perpetrando un abuso, dimenticando come sia riuscita a mettere le mani su Alitalia senza sborsare un solo euro, utilizzando soldi pubblici e dunque dei contribuenti, per pagare le migliaia di cassintegrazioni pretese per mettere in piedi un piano industriale discutibile che continua a creare precari e cassintegrati. Con Argol Cai agisce sulla stessa falsariga: sta sostituendo dipendenti formati con nuovi lavoratori precari a tempo determinato, non rispettando la clausola sociale esistente in asso-aeroporti”.
“Il Pd – conclude Michela Califano – deve far sentire la propria voce, a tutti i livelli, anche all’interno del parlamento europeo. Quello di Alitalia è un atteggiamento censurabile, che non può più essere tollerato”.