Abusivismo, sequestri alle Salsare

8 gennaio 2012 | 01:26
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Abusivismo, sequestri alle Salsare

In azione la squadra antiabusivismo del capitano Aldo Secci della Polizia municipale

Il Faro on line – Il Faro on line – Sequestrati, in fase di costruzione, un capannone industriale e un manufatto per abitazione civile, entrambi abusivi, nella zona dei settecento ettari demaniali delle Salsare, a ridosso della via Laurentina in località Tor San Lorenzo.
La squadra antiabusivismo del capitano Aldo Secci (nella foto) della Polizia municipale mantiene la media dell’anno appena trascorso: un sequestro ogni due giorni.
Nel 2011 sono stati emessi cento provvedimenti di sequestro giudiziario per costruzione abusiva, lavorate oltre settecento pratiche relative a reati commessi in violazione del D.P.R. 380/01 e lavorate oltre cinquanta deleghe di polizia giudiziaria pervenute dalle varie Procure della Repubblica specialmente da quella Veliterna.
Continua la lotta all’abusivismo edilizio, che in prevalenza si verifica nei settecento ettari demaniali ormai diventati terra di nessuno, malgrado l’impegno profuso dalla squadra del capitano Secci, coordinata dal comandante Francesco Passeretti.
I numerosi abusi edilizi sono favoriti dalla scarsa repressione, dalla mancanza di finanziamenti regionali per le demolizioni, dalla inosservanze delle sentenze passate in giudicato emesse del Tribunale di Velletri o addirittura dalla Suprema Corte di Cassazione, in totale spregio delle ordinanze emesse dal Dirigente all’urbanistica e sono per di più agevolati dal rilascio dalla fornitura di energia elettrica per prelievo di acqua da pozzi tra l’altro realizzati senza alcuna autorizzazione.
Tali richieste di energia successivamente non vengono controllate dall’ente fornitore, e la corrente elettrica in seguito viene utilizzata per realizzare il manufatto e successivamente  impiegata per usi domestici, attraverso impianti presumibilmente “fai da te” e quindi potenzialmente molto pericolosi.
Ardea diventa sempre più invivibile e l’abusivismo edilizio sempre più incontrollabile, cosi come si evince dalle segnalazioni dei comitati di quartiere e dalla relazione dell’Osservatorio sulla criminalità ad Ardea, stilata dalla Regione Lazio, e confermate dalle numerose operazioni  delle forze dell’ordine).
Sempre più in quella zona alle case di tanti “eredi” degli assegnatari si sono aggiunte diverse comunità nomadi che hanno finito di devastare anche l’ambiente dell’intero territorio. Le discariche a cielo aperto, anche di materiale inquinante, sono  numerose e, pur se tutte segnalate, come riferisce il maggiore Maria D’Alessandri della sezione ambiente, non hanno prodotto da parte egli uffici preposti alcuna bonifica ambientale.
Il rischio di inquinamento delle falde idriche dovute ai pozzi neri o fosse a tenuta è estremamente elevato, e pochissimi sono coloro che conferiscono i liquami ad un depuratore autorizzato allo smaltimento. E che dire dell’abusivismo commerciale su questi settecento ettari demaniali? Abusivismo che certo non è secondo a quello edilizio, consistente in attività ancora svolte in locali abusivi non sanati, alcuni dei quali con notifica di chiusura mai attuata e in molti casi senza servizi essenziali, non potendo ovviamente ricevere le autorizzazioni per lo scarico in pubblica fognatura o allaccio all’acquedotto comunale (che è tra l’altro inesistente e non realizzabile fino a risoluzione dell’affrancazione dell’uso civico ed eventuale permesso a costruire in sanatoria).
Tra pochi mesi ci saranno le nuove votazioni per eleggere un nuovo sindaco, e nessun partito o candidato a sindaco ha una proposta da fare se non varie e inattendibili promesse per dare false speranze ai tanti sfortunati da sempre illusi. Non è escluso che nella conferenza stampa di venerdì tredici prossimo, alle ore presso il centro ippico di via Pratica di Mare, i quattro candidati alle primarie del centrosinistra propongano una soluzione che, fino a che non verrà attuata, purtroppo in ogni caso non fermerà le ruspe.