La politica riconquisti il proprio ruolo: dare soluzioni

9 gennaio 2012 | 04:00
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La politica riconquisti il proprio ruolo: dare soluzioni

Il “teatrino” non ha più spettatori paganti. Bisogna pensare al futuro della gente

Il Faro on line – Tornano con il 2012 gli “Appunti di viaggio”, tradizionale appuntamento settimanale su Fiumicino, città che ha fatto da culla al progetto editoriale del Faro on line. Per dirla con una storica frase televisiva di Enzo Tortora: “Dove eravamo rimasti?”. Ah, già. Eravamo rimasti alle analisi di ciò che accade sul territorio, con un occhio particolare a ciò che decidono nel Palazzo della politica. Davanti, tutto sommato a breve scadenza, ci sono le elezioni. E non a caso la temperatura si è già alzata: liste civiche in fermento (vecchie e nuove), tentativi da Roma – di stampo centrista – di agglomerarle in un unico contenitore che possa fungere da volàno per eventuali candidature eccellenti, gossip, dossieraggio e denunce alla magistratura da parte di alcuni esponenti del centrosinistra. Se il buongiorno si vede dal mattino, si prepara un anno di colpi bassi, macchine del fango e schizzi per tutta la città. Esattamente ciò che la gente – che ha ben altri problemi (in primis quello del conto economico familiare) – ormai rifiuta; esattamente ciò che i cittadini non vogliono più vedere. In ballo c’è il futuro di una città che sta per spiccare il volo in termini di investimenti: porto turistico, porto commerciale, aeroporto bis, allargamento dei centri commerciali, nuova viabilità. Un fiume di denaro che fa gola ai centri di potere della vicina Capitale e che la classe politica locale deve – e sottolineo deve – fare in modo che ricada sul tessuto cittadino in termini di lavoro e occupazione.

Ma procediamo con ordine. Ci siamo lasciati alle spalle un 2011 che ha visto una delle crisi più aspre che abbiano mai interessato il Comune, con ben 9 consiglieri di maggioranza – tra cui addirittura l’allora presidente del consiglio comunale Mauro Gonnelli – in posizione critica nei confronti della gestione del sindaco Canapini; prima autosospesi e poi rientrati alla luce di un programma di fine mandato condiviso, una sorta di patto sancito “col sangue” su alcuni fondamentali punti programmatici. Cito a memoria alcuni tra i più importanti: definizione di un piano casa, definizione di un piano infrastrutture con approvazione definitiva del progetto del nuovo Ponte Due Giugno, la questione Ici con particolare riferimento al caso dei B4a, l’affidamento degli spazi verdi attrezzati, un nuovo sistema di raccolta rifiuti e contestuale risanamento ambientale della città.

Solo promesse? Le solite, immancabili, stucchevoli promesse? Stavolta sembrerebbe di no, visto che sono punti programmatici a breve scadenza usciti dopo una lotta feroce nella maggioranza di governo e, peraltro, già in parte attuati. La delibera che prevede il 30% di sconto degli oneri concessori per chi costruisce una nuova casa, ad esempio, è già realtà; è stato definito e affidato il nuovo bando per la raccolta rifiuti, è stato approvato per il 2012 l’esonero del pagamento dell’Ici per le aree sottoposte a vincolo idrogeologico se non verrà definita la questione B4a (attenzione, questo argomento sara’ oggetto di un approfondito articolo in settimana); è stato presentato il progetto definitivo per la realizzazione del nuovo Ponte 2 Giugno. La maggioranza, però, sa bene che si gioca tutta la sua credibilità proprio su questi temi. O sarà capace di “andare a dama” e comunicarlo ai cittadini in modo che questi possano sentirne gli effetti in maniera tangibile o avrà fallito completamente. E il controllo sul come e sul quando è abastanza facile per ogni singolo cittadino.

Un’ultima considerazione. Vi siete accorti che abbiamo parlato solo di maggioranza? Sia in fase critica sia in quella propositiva? Il problema da superare nel 2012 sarà anche questo, quello cioè di un’opposizione sostanzialmente assente. Non solo perché il 90% delle delibere passate in consiglio è andato avanti anche con i suoi voti, ma perché non si vede un’alternativa credibile sotto il profilo programmatico. Il centrosinistra locale sconta gli stessi guai di quello nazionale: eccessivo dibattito interno, scollamento tra diversi tipi di “sinistre”, alcune connivenze con la maggioranza, mancanza di programmi definiti e cioè di un’alternativa credibile, personalizzazione dello scontro e – a volte – la ricerca ossessiva della spallata giudiziaria al posto di quella politica.

Sarà un anno lungo e difficile, per le famiglie innanzitutto ma anche per chi fa politica. La credibilità della categoria è quasi zero, ed emergerà chi saprà ritagliarsi uno spazio operativo di programma, chi starà in mezzo alla gente ma sapendo proporre un futuro che oggi in pochi vedono. In una parola: chi avrà idee e soprattutto soluzioni. Il tempo delle chiacchiere è finito, così come quello degli scontri. Il “teatrino” ha chiuso i battenti. Per la maggioranza e per l’opposizione.
Ad maiora.

Angelo Perfetti
*Capo redattore Ufficio centrale Il Tempo