Parere favorevole al piano di assetto idrogeologico

18 gennaio 2012 | 14:00
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Parere favorevole al piano di assetto idrogeologico

L’approvazione in Commissione ambiente alla Regione Lazio

Il Faro on line – Nel Lazio ben 366 comuni, il 97% del totale, sono stati classificati a rischio idrogeologico dal Ministero dell’Ambiente e dall’Unione delle Province Italiane nel 2003, di cui 234 a rischio frana, 3 a rischio alluvione e ben 129 a rischio sia di frane che di alluvioni. Una realtà preoccupante che spinge le istituzioni a trovare una soluzione. Un primo passo importante è stato fatto dalla commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Roberto Carlino (Udc), con l’approvazione del  piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) dell’Autorità dei Bacini Regionali del Lazio. Il piano per l’assetto idrogeologico è uno strumento per l’individuazione delle aree, nel territorio di competenza dell’Autorità dei Bacini Regionali del Lazio, da sottoporre a tutela per la prevenzione e rimozione delle situazioni di rischio. Inoltre esso pianifica e programma sia gli interventi di tutela dal rischio di frana e di inondazione sia le norme d’uso del territorio. Sono stati censiti a questo proposito, negli ultimi 5 anni, 1067 eventi calamitosi.

Tra le novità che caratterizzano il PAI: una cartografia che evidenzia le aree per le quali non ci sono elementi per la classificazione di rischio in modo tale da non farne presumere la “sicurezza”; indagini sul direttamente sul territorio; nuovi modelli matematici per la zonizzazione di rischio portando ad una loro revisione. Il consigliere Angelo Bonelli (Verdi) ha chiesto che prima dell’approvazione del piano siano ascoltati l’Ordine dei geologi e le associazioni ambientaliste. L’assessore Mattei si è impegnato a consultare tali soggetti prima della discussione e del voto in Consiglio regionale. Se osserviamo le aree vicino ai fiumi, salta agli occhi l’occupazione crescente delle zone di espansione naturale dei corsi d’acqua con abitazioni ed insediamenti industriali. Gli interventi di messa in sicurezza continuano spesso a seguire filosofie tanto vecchie quanto evidentemente inefficaci. Le arginature e gli interventi sui corsi d’acqua vengono troppo spesso realizzati senza un serio studio del loro effettivo impatto sulle dinamiche naturali dei fiumi, alterate anche da interventi di cementificazione degli alvei.

Inoltre, gli effetti dei mutamenti climatici in atto, ormai riconosciuti dalla comunità scientifica, che comportano una drammatica alternanza di periodi di scarsissime precipitazioni e di piogge eccezionali in periodi di tempo molto brevi, amplificano il pericolo che si verifichino esondazioni dei corsi d’acqua, frane e smottamenti.  “Abbiamo proceduto a una ricognizione e a un aggiornamento delle aree a rischio – ha dichiarato l’assessore regionale all’ambiente, Marco Mattei -. Da parte nostra continueremo il monitoraggio sul territorio regionale e sui fatti calamitosi, per rendere più efficace la nostra azione di prevenzione e di intervento sulle emergenze. Con il PAI prosegue l’impegno dell’amministrazione regionale  per fronteggiare il rischio idrogeologico sul nostro territorio. Un’azione avviata sin dal nostro insediamento e continuata con l’accordo firmato lo scorso anno con il ministro dell’Ambiente”.
Marco Staffiero