Bocciata in Senato la risoluzione sulla pesca. La protesta continua

25 gennaio 2012 | 18:45
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Bocciata in Senato la risoluzione sulla pesca. La protesta continua

Scontri a Montecitorio. L’Idv promette un emendamento sul gasolio

Il Faro on line – La risoluzione in Senato della Lega a favore dei pescatori “e’ stata bocciata dal governo e, cosa più grave, dai parlamentari del Pdl e del Pd. E’ chiaro che non gliene frega nulla del problema dei pescatori”. Lo ha fatto sapere la senatrice della Lega Nord, Angela Maraventano annunciando che domani sarà di nuovo al porto di Anzio. Nella risoluzione, fra l’altro, veniva denunciata “l’aggravamento della condizione di un comparto già in crisi, benché strategico in un Paese che ha circa 8000 chilometri di costa” a cui “oggi si aggiungono gli insostenibili costi di mantenimento delle barche: l’applicazione dell’IVA sul gasolio ha decretato un aumento delle spese di gestione dei pescherecci a fronte dei modesti guadagni del comparto ittico, compromessi già dalla carenza di prodotto e dalle regole comunitarie che impongono di ridurre lo sforzo di pesca”.

 “La prossima settimana avremo un incontro con una delegazione di pescatori, al quale parteciperanno i componenti IdV in Commissione Agricoltura”. Lo ha annunciato Fabio Evangelisti, deputato dell’Italia dei Valori, dopo aver ascoltato le ragioni dei pescatori che presidiano davanti a Palazzo Montecitorio. “Vedremo se riusciremo a mettere a punto un emendamento che abbassi almeno il prezzo del gasolio. E’ significativo – ha aggiunto Evangelisti – che i pescatori manifestino proprio nei giorni in cui si assiste alla protesta dei tir. Con il carburante arrivato a 1,70 euro, i costi per molti lavoratori rischiano di diventare insostenibili”.

I nodi da sciogliere

Fisco, accesso al credito e norme comunitarie. Sono questi i nodi principali della protesta dei pescatori, la cui miccia è dovuta soprattutto al ‘caro carburantè. L’aumento del prezzo del gasolio,
sottolinea infatti Coldiretti Impresa Pesca, costa oggi 2 mila euro a impresa, con incrementi del 25% rispetto a dodici mesi fa.   Almeno nove le «mosse» necessarie per portare il comparto (oltre 13 mila imbarcazioni) fuori dalla crisi, evidenziano le tre associazioni cooperative Agci Agrital, Federcoopesca e Lega pesca: esclusione dell’Iva per il carburante dei pescherecci; semplificazione in tema di licenze di pesca e nulla osta per ridurre i tempi burocratici; agevolazioni per l’accesso al credito; recupero dei fondi già stanziati sull’emergenza ‘caro gasoliò; definizione delle taglie minime delle specie ittiche per armonizzare la normativa nazionale a quella comunitaria; semplificazione degli adempimenti in materia di lavoro per le cooperative che associano imprese di pesca; applicazione di un credito di imposta per fronteggiare i rincari dei prezzi dei prodotti petroliferi;
estensione della Commissione provinciale per il trattamento sostitutivo della retribuzione ai lavoratori agricoli (Cesoa) anche alla pesca; agevolazioni per la vendita diretta dei prodotti ittici.

(Nella foto un momento degli scontri davanti a Montecitorio)