Ardea e Pomezia presenti alla manifestazione de La Destra

5 marzo 2012 | 01:45
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Ardea e Pomezia presenti alla manifestazione de La Destra

“Contro il governo Monti”. Tutto è filato liscio senza un pur minimo incidente

Il Faro on line – La sezione de “La Destra” di Ardea, guidata dal segretario cittadino Simone Centore, capeggia il folto numero di cittadini iscritti, simpatizzati e indignati nei confronti di un governo non politico quale quello dell’On. Mario Monti. Il gruppo, partito dalla Nuova Florida,  partecipa all’oceanica manifestazione organizzata dal leader e segretario del partito Francesco Storace. Una folla oceanica di quasi ventimila pacifiche persone quanto basta per dimostrare che una base di destra c’è ancora,    intere famiglie  con bambini nei passeggini, che hanno ri-marciato su Roma, oltre a tanti vecchi militanti  che in bella vista avevano striscioni delle varie sigle della vera destra che Storace sta riunendo, dopo che con la politica i leaders dei tradimenti avrebbero preferito  scomparissero. Ma soprattutto tanti giovani della nuova generazione, che sono giunti da città e paesi di tutte le regioni d’Italia, giovani orgogliosi di essere Italiani che mettevano in bella vista gli striscioni. Una manifestazione che non si vedeva dai tempi del compianto e stimato Giorgio Almirante, una manifestazione che per qualcuno ha fatto ricordare i suoi sedici anni. Ad aprire il corteo, lungo quattro km, il frenetico  segretario Francesco Storace con la figlia. Per la prima volta al suo fianco a dare una mano a Storace ha partecipato anche Donna Assunta Almirante.

A seguire Dario Rossin, capogruppo in Campidoglio, l’On. Roberto Buonasorte  e al grido di battaglia di  “Boia chi molla” urlato al microfono Teodoro Bontempo. Nel corteo presente la sezione di Pomezia e Luigi Celori  consigliere comunale, che certo ha ricordato le sue origini politiche fu eletto al Comune di Pomezia nella lista del M.S.I..   Un corteo, come ha avuto modo di dire Storace nel suo discorso in Piazza della Bocca della Verità (secondo noi la scelta della piazza non è a caso), educato e corretto, durante il quale nessun commerciante romano ha dovuto chiudere le serrande, come avviene per altri cortei, nessun tutore dell’ordine, da lui più volte ringraziato, è stato offeso, tanto che ha gridato dal palco “ringrazio le forze dell’ordine per il servizio ma come avete visto non ce n’era bisogno”.

Tutto è filato liscio senza un pur minimo incidente, in una di quelle manifestazioni pacifiche che solo le persone di destra, rispettose delle istituzione, sanno organizzare. Storace nel suo discorso, durante il quale giungevano applausi a scena aperta, non ha lesinato frustate a Fini per aver disperso il patrimonio di idee di Almirante,disorganizzando e dividendo il popolo di destra. Un passaggio veloce del suo discorso lo ha fatto su “Montecarlo” e sul patrimonio dell’ex A.N. e prima ancora del glorioso M.S.I. ricordando quanto è successo al patrimonio della Margherita. Ha  lanciato un appello a quanti ancora sono con Fini, per ricongiungersi alla vera destra: “La Destra”.  Ha rinnovato un appello a Silvio Berlusconi, affinchè stacchi la spina al governo, “prima che faccia altri danni”, chiosa a gran voce Storace, ricordando  all’ex premier che il governo Monti è sostenuto da quelli che sono andati a brindare sotto casa sua quando si è responsabilmente dimesso. Il leader della Destra ha ben chiaro e sa quali sono i palazzi da prendere, ovvero palazzo Chigi ed il Campidoglio, promettendo per l’inquilino del primo una denuncia per “appropriazione indebita”, per aver con un decreto turlupinato chi aveva in casa le vecchie lire. Si tratta, al cambio, di un valore complessivo di circa un miliardo e mezzo di euro. L’ultima parte del suo applauditissimo discorso è dedicata a Gianni Alemanno, essendo Roma “Caput mundi” e cuore politico della destra. Storace lancia l’assalto al Campidoglio e dice “Avevamo sentito sincerità da parte di Alemanno quando ci aveva convocati dicendoci che si sarebbe impegnato”, Storace prosegue, “a lui dico non sei stato capace di dedicare una strada a quel grande uomo che fu Giorgio Almirante, perché ci hai detto che non potevi scontentare la sinistra che, ancora oggi, lo insulta” Storace continua a raccontare, poi che “avresti potuto inserire Giuliana de Medici (figlia di Almirante) in una municipalizzata”. Poi fermo risentito e rabbioso per l’offesa che ha dovuto sentire contro la famiglia Almirante, sempre rivolto ad Alemanno,  continua: “ti devi vergognare solo di aver potuto pensare di comprare la famiglia Almirante. Voglio un altro candidato a sindaco, chiedi scusa alla famiglia Almirante. Alemanno non può più fare il sindaco, non si può più ricandidare perché ha già dato, Alemanno lasci in pace Roma.  Con quello che hai fatto alla famiglia Almirante ha scavato un fossato tra noi e lui ”.

Intanto si sentiva la folla lanciare lo slogan : “Storace sindaco”. Il leader ha anche ricordato il suo impegno per il sociale, la sua proposta di ridurre gli stipendi ai parlamentari da subito ed ha detto: “si può vivere più che dignitosamente con cinquemila euro mese”. Ha rammentato il suo impegno per il mutuo sociale, ha confermato la massima attenzione per le problematiche dei giovani e degli studenti universitari. Simone Centore rammenta come Francesco Storace, per Ardea, vada ricordato soprattutto per la legge regionale che porta il suo nome (legge Storace per l’affrancazione dell’uso civico),  voluta e promulgata da lui quando era Governatore del Lazio (quella dell’affrancazione dell’uso civico privato da quattro euro al metro cubo a soli venti centesimo al metro quadrato di terreno). Un leader che sarebbe in grado di risolvere anche l’annoso problema dell’uso civico delle Salzare, per dare tranquillità e sicurezza ai cittadini di una zona trascurata dalle varie amministrazioni.