“Il Network portuale è una grande occasione per Fiumicino”

7 marzo 2012 | 18:30
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“Il Network portuale è una grande occasione per Fiumicino”

Satta (Noi Insieme): “Il ruolo di noi amministratori è favorire qualsiasi crescita economica del nostro comune”

Il Faro on line – “L’interesse mostrato dalla presidente della Regione Lazio Polverini e dall’assessore alla mobilità Lollobrigida sull’asset portuale non è casuale. L’indotto occupazionale ed economico che può aprire un progetto del genere è incalcolabile. E questa attenzione non può che essere una boccata d’ossigeno per una Regione, ma soprattutto un comune come Fiumicino, che potrebbe trasformarsi in una porta sul Tirreno, capace di comunicare con tutti i maggiori network portuali europei e non solo”.
Lo afferma il capogruppo della lista Noi Insieme, Luigi Satta che spiega: “Civitavecchia ne è un esempio: uno scalo strategico, con i milioni di passeggeri in transito, dei quali la stragrande maggioranza si dirige verso la Capitale dando ossigeno al Pil regionale. Dunque non ci vuole molto per capire cosa potrebbe esserci dietro il progetto del network portuale con Fiumicino e Gaeta e forse un domani anche Anzio”.
“Non me ne voglia qualche collega carente di nozioni aritmetiche, ma credo sia assodato un fatto: il ruolo di noi amministratori è favorire qualsiasi crescita economica del nostro comune, monitorando gli impatti e rimanendo vigili sul rispetto delle regole e degli accordi presi. Le sterili contrapposizioni politiche sono ormai fuori da ogni logica, non è più tempo: solo 3 giovani su 10 riescono a trovare un posto di lavoro. A chi servono le polemiche, le barricate? Alla città no. Allora occorre creare non cabine di regia ma tavoli politici trasversali, per rivendicare e realizzare tutti i progetti orientati a far crescere l’economia locale e regionale, gettando le basi per quelle idee culturali e imprenditoriali che spesso rimangono imbrigliate in questa guerra santa”.
“Forse ancora non si riesce bene a comprendere l’importanza del Tevere. La nostra costa è ormai quasi tutta impegnata da attività balneari che purtroppo, non per colpa loro ma del clima, lavorano appena 3-4 mesi l’anno. Ecco che, allora, bisogna guardarsi intorno per capire come si possa sviluppare a 360gradi il resto dell’economia. Se non faremo questo vorrà dire che avremmo perso tempo noi come amministratori e lo avremmo fatto perdere ai cittadini. C’è bisogno di un cambio di marcia. Sveglia”.