Lo strano caso del Lido delle Salzare

12 marzo 2012 | 12:06
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Lo strano caso del Lido delle Salzare

Cristiana Castellani: “Difendiamo tutti insieme il diritto alla casa”

Il Faro on line – “Difendiamo tutti insieme il diritto alla casa di persone che sono state truffate ed ora il comune vuole cacciare”. A parlare è  Cristiana Castellani, Responsabile sezione Unione Inquilini Ardea. “Vogliamo parlare di Salzare? Il complesso immobiliare denominato Lido delle Salzare – prosegue il comunicato – è ubicato in via Ancona 44 ed è stato realizzato dalla società Lido delle Salzare srl in seguito a concessione edilizia rilasciata dal Comune di Ardea, successivamente annullata, causa esistente vincolo archeologico comportante inedificabilità assoluta. La società  costruttrice provvedeva comunque alla vendita di 108 unità abitative, ma, dato tale vincolo,e, la procedura di fallimento a cui la stessa società veniva sottopostta, gli stessi proprietari si trasformavano nel corso del tempo in occupanti, e/ custodi dei suddetti immobili. Intanto il degrado e lo stato di abbandono del complesso crescono. Siamo nel 2009 quando, dopo un’incontro tra questa amministrazione ed il curatore fallimentare(dott.Aldo Ruggero) si affida la custodia degli immobili allo stesso Comune, che decide di adibirli momentaneamente a funzioni pubbliche che ne assicurino la assoluta conservazione. Queste le premesse che nero su bianco aprono l’ordinanza che gli occupanti della palazzina A, vedono presentarsi la seconda settimana di marzo(l’Ordinanza è datata 2 marzo 2012), nella quale si intima loro di lasciare libera la palazzina da cose e persone, avvertendo gli stessi che in caso contrario si provvederà a sgombero coattivo. Ora, la domanda è: ha quest’amministrazione provveduto a trovare un’alternativa soluzione agli “occupanti”? Vorremmo sottolineare che dietro la parola occupanti se ne celano altre:persone, famiglie… Ergo: cos’è che l’amministrazione Eufemi intende fare nei confronti di queste persone,abbandonarle in mezzo alla strada? Attendiamo risposte, queste famiglie le attendono, e riteniamo che ne abbiano tutto il diritto”.