Ad Ardea sventola il tricolore della legalità

18 marzo 2012 | 18:00
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Ad Ardea sventola il tricolore della legalità

Prosegue l’opera di demolizione dei manufatti abusivi

Il Faro on line – Issato sulla recinzione del cantiere il Tricolore, segno della vittoria della legalità e dell’impegno che Carlo Eufemi si era preso con i cittadini di Ardea di demolire quei manufatti che ormai erano considerati la “Pantanella” ardeatina,  ma soprattutto costruiti su un’area archeologica non seconda a nessun sito del mondo. Sistemati negli alberghi del territorio da parte degli assistenti sociali inviate fin dal primo giorno sul posto dal dirigente dei servizi sociale avvocato Giovanni Cocozza, le famiglie che ne avevano diritto, e rinviate ai paesi di residenza quanti erano stati trovati all’interno degli appartamenti oltre ad offrire assistenza alle famiglie con bambini a carico prendendosi cura dei bambini stessi inviandoli dopo averlo comunicato al magistrato dei minori  in una casa famiglia o in un istituto. Indispensabile è stata la professionalità  del comandante Passaretti e del Tenente dei carabinieri di Anzio, oltre alla collaborazione con le forze dell’ordine del consigliere Riccardo Iotti.   Cosa curiosa che tutte le famiglie di immigrati e nomadi hanno rifiutato. Malgrado le continue invasioni di nomadi oggi occupanti abusivi delle altre palazzine che presto seguiranno la stessa sorte della palazzina “A” per le continue invasioni del cantiere prontamente contrastate dai carabinieri della locale stazione al comando del maresciallo Roberto Fareti, e dai militi del comandante la tenenza di Ardea Luogotenente Antonio Landi, invasioni dovute alla ricerca di materiali ferrosi proveniente dalla demolizione da rivendere ai depositi di riciclaggio. Soddisfazione degli abitanti del lungomare molti dei quali giunti apposta da Roma per assistere al risanamento di un’area archeologica di pregio e al risanamento igienico ambientale di un sito ormai divenuto terra di nessuno.