“Nel calderone della politica ognuno cerca la propria identità”

3 aprile 2012 | 20:00
Share0
“Nel calderone della politica ognuno cerca la propria identità”

Luigi Satta (Noi Insieme): “Lo spirito deve essere quello di lavorare su un programma a lungo termine e fissare gli obiettivi”

Il Faro on line – “In questo grande calderone che è la politica, nel quale ognuno è alla ricerca di una propria identità smarrita dopo l’azzeramento dei vecchi partiti di massa, e oggi da un governo tecnico che ha spazzato via anche gli ultimi steccati ammassando insieme Pd, Pdl e Udc, si assiste a un continuo trasformismo senza casacca e incolore. Un dato che fa riflettere e al tempo stesso preoccupare: quasi e la coerenza, la mancanza di ideali siano temi superati o non importanti”.
Lo scrive in un comunicato stampa, il capogruppo della lista civica Noi Insieme, Luigi Satta, che spiega: “Forse possiamo coprirci gli occhi, ma non essere irresponsabili e trascurare quel compito che gli elettori hanno assegnato alla politica: cambiare passo rispetto al passato. Un passato che ha compromesso Fiumicino, che ha navigato senza rotta dirigendo la barca verso porti costruiti solo per quella becera politica che non è riuscita, per scarsa cultura, a capire le necessità di una città proiettata verso il terzo millennio. E a mettere in atto delle piccole rivoluzioni che avrebbero eliminato quei tanti problemi che oggi ci troviamo sulle nostre teste. Il motivo? Ci si è curati solo dei propri orticelli”.

“Quale ricetta per provare a curare la politica prima che sia troppo tardi e ricevere gli insulti dei nostri figli, e nipoti per chi ha ormai i capelli bianchi, per un’eredità che gli stiamo lasciando? Siamo a circa un anno dalle prossime elezioni amministrative: gli approcci e gli incoraggiamenti sono iniziati. Gli assetti si stanno delineando lentamente. Di tutto si discute tranne, purtroppo, di un programma che riesca a far scopa con i problemi della città. Ai cittadini non interessa tanto chi sarà il prossimo candidato a sindaco, quanto piuttosto che riesca nei prossimi cinque anni a dare quelle risposte e riaccendere un motore fermo da dieci anni”.

“Le responsabilità non sono tutte da scaricare sul quel partito o quel consigliere, o esclusivamente sul sindaco uscente, ma in gran parte alla nostra incapacità e a questa burocrazia del sistema Italia che blocca lo sviluppo di Fiumicino, vedi i B4A. Dovremmo portare il conto di questo black out, agli enti è vero ma anche ai partiti che hanno paralizzato qualche iniziativa che questa amministrazione provava a mettere in cantiere. Bisogna fare qualche sforzo e provare a lavorare per trovare quell’intesa che permetta all’intera coalizione di collaborare insieme, consapevoli delle difficoltà che un percorso possa avere. Lo spirito deve essere quello di lavorare su un programma a lungo termine e fissare gli obiettivi più facili da raggiungere affinché non ci sia l’immobilismo che da anni assistiamo”.