Sequestrato e rapinato nella propria casa, due arresti

17 maggio 2012 | 22:36
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Sequestrato e rapinato nella propria casa, due arresti

In manette un fratello e una sorella sorpresi dai militari dell’Arma a Dragona

Il Faro on line – I Carabinieri di Ardea al comando del luogotenente Antonio Landi (nella foto) hanno tratto in arresto due romeni, un fratello e una sorella, rispettivamente di 25 e 23 anni di Dragona, per aver sequestrato e rapinato un loro connazionale.

I due giovani, dopo essersi introdotti di nascosto all’interno dell’abitazione della vittima un connazionale imprenditore edile, lo hanno intimato di fasri consegnare il denaro di cui disponeva in quel momento. Il tutto avveniva dietro la minaccia di un coltello con cui i due rapinatori tenevano letteralmente sotto sequestro il loro connazionale. Nei momenti seguenti, nonostante l’uomo ripetesse di non aver denaro in casa, i due giovani continuavano a minacciarlo di morte e ad inveire nei suoiconfronti convinti che stesse mentendo. 

Dopo circa un’ora e dopo aver rovistato nell’abitazione I due fratelli, si allontanavano facendo perdere le proprie tracce. Qualcuno nel frattempo avendo sentito del trambusto ha avvertito la tenenza dei carabinieri di Ardea, che immediatamente attivati  dal loro comandante, i militi giunti sul posto, raccoglievano le dichiarazioni della vittima, la quale già conosceva i suoi aggressori in quanto suoi connazionali. Il luogotenente, dava  inizio alle ricerche dei due fratelli, che nel frattempo avevano già raggiunto un domicilio a loro disposizione nella periferia di Roma.

I carabinieri raccolto inequivocabili elementi di prova contro i due cittadini romeni, li andavano a catturare presso un appartamento nel quartiere romano di Dragona per condurli nelle camere di sicurezza della tenenza, considerando la crudeltà dei due ricercati, l’operazione impegnava  il comandante Landi ed un piccolo nucleo ben addestrato, e  ben armati del suo personale che in tutta sicurezza  bloccavano i due ricercati. Dopo le formalità di rito e dopo aver recuperato il denaro oggetto della rapina,  depositavano i due fratelli presso il carcere di Rebbibbia  a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L.C.