Minacce di morte al consigliere Udc che ha denunciato brogli elettorali

23 maggio 2012 | 04:01
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Minacce di morte al consigliere Udc che ha denunciato brogli elettorali

Sgrò:”Nessuna paura”. E Ardea non è nuova ad atti simili…

Il Faro on line – Minacce di morte ad Alberto Sgrò il candidato dell’Udc che ha denunciato presunti brogli elettorali. Sgrò ex assessore e consigliere comunale nella prima repubblica, si era candidato nell’ultima tornata elettorale nell’U.D.C. partito facente parte del cartello del centrodestra che aveva come candidato a sindaco Luca Di Fiori.  Due settimane dopo la presentazione della denuncia, al suo panificio il postino ha consegnato la missiva sulla quale sono fotocopiati due proiettili di arma da guerra accompagnati dalla scritta: “ Infamone, se fai saltare banchetto questi saranno i risultati”. Una lettera di chiaro stampo mafioso.  Tutto fa pensare che la denuncia presentata per brogli elettorali possa dare preoccupazione a qualcuno se a seguito di indagini la denuncia possa essere provata. Sentito Alberto Sgrò ha dichiarato: “Non mi impressionano le minacce, ho denunciato subito il fatto ai carabinieri della tenenza di Ardea che hanno dato inizio ad informative e attivato le indagini per arrivare a scoprire chi ha inviato la missiva di morte, sono certo che i carabinieri risolveranno questo caso, che è legato secondo me alla denuncia presentata per presunti brogli elettorali. La cosa che mi ha dato più fastidio conclude Alberto Sgrò, è l’aggettivo “Infamone”. 

Va ricordato come ad Ardea non sia la prima volta che giungono minacce di morte accompagnate da proiettili solo che stavolta sono fotocopiati mentre in passato i proiettili erano veri, anche se di calibro presumibilmente più piccolo.  In passato e sempre nei momenti difficili di una amministrazione arrivavano proiettili ai sindaci come Roberta Ucci, o politici di rilievo come Luca Fanco che ricevette minacce per voler risolvere il problema del “Serpentone” – il complesso immobiliare delle Salzare- , o altri atti intimidatori come quello a Franco Marcucci, che si ritrovò bruciata la sua fuoristrada.
Luigi Centore