Autorizzazioni paesaggistiche delegate ai Comuni

30 maggio 2012 | 15:42
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Autorizzazioni paesaggistiche delegate ai Comuni

Il Faro on line – Nella seduta di oggi il Consiglio regionale del Lazio ha approvato una legge che delega ai Comuni il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche, previste per molti interventi edilizi. “Fino ad oggi – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Luciano Ciocchetti – era la Regione ad esaminare le domande. Si tratta di una mole di lavoro enorme, quando sono stato nominato assessore erano oltre 6mila le pratiche in attesa. Abbiamo svolto un’azione importante per ridurre il tempo di risposta, adesso sono 2mila le domande in giacenza, ma non basta. Con il Piano casa le richieste sono addirittura in aumento. Con questa legge deleghiamo ai Comuni tutte le autorizzazioni sugli interventi minori. Ovviamente restano escluse le operazioni più importanti che implicano trasformazioni profonde del territorio. In pratica, con un’operazione strutturale, completiamo il percorso di delega ai Comuni delle competenze in questa materia”. Mentre, il comitato cittadino del quartiere Villa Spada di Roma ha chiesto stamattina lo spostamento dell’impianto di trattamento rifiuti dell’Ama di via Salaria 981 in una zona meno urbanizzata. La richiesta è stata formulata nel corso di un’audizione della commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Roberto Carlino (Udc). Richiesta di delocalizzazione che – come ha ricordato Carlo Lucherini (Pd) – il IV Municipio ha proposto con una deliberazione bipartisan presa all’unanimità. Inoltre è stata sollecitata dai cittadini, per l’immediato, la riduzione del carico di lavoro della struttura.

Nel Dettaglio

Con le autorizzazioni paesaggistiche è prevista la possibilità per i Comuni di istituire apposite commissioni composte da esperti per esaminare le richieste. I Comuni più piccoli potranno esercitare le nuove funzioni in forma associata. Alla Regione restano i poteri di controllo e di vigilanza. In caso di inadempienza può esercitare i poteri sostitutivi. Secondo Roberto Buonasorte (La Destra), relatore sulla legge, “con queste norme, in linea al principio del decentramento amministrativo, vogliamo snellire le procedure per favorire lo sviluppo in un settore, l’edilizia, che da solo rappresenta il 32 per cento del Prodotto interno lordo del Lazio. Diamo, insomma, risposte concrete ai cittadini e agli imprenditori che hanno bisogno di meno lungaggini burocratiche e più certezze”.  Nel corso del dibattito Marco Di Stefano (Pd) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo: “E’ una legge che va nel senso che da sempre auspichiamo: trasferire le funzioni amministrative ai Comuni, per metterli nelle condizioni di dialogare direttamente con i cittadini”. Favorevole anche il Pdl: Pier Ernesto Irmici ha spiegato che “si tratta di un passo in avanti verso la concezione di un’amministrazione moderna, in particolare per quanto riguarda i rapporti fra Regione e Comuni: un provvedimento indispensabile per rendere più semplice lo svolgimento delle pratiche e avvicinare i cittadini alle amministrazioni”.  Di diverso avviso Angelo Bonelli (Verdi) che ha espresso forti perplessità perché “con questo trasferimento si delegano le autorizzazioni su funzioni importanti per la protezione delle coste, sulle strutture turistiche, ad esempio, per non parlare degli interventi sulle varianti ai Piani regolatori e dei tagli delle superfici boscate. Si dà un via libera al rilascio di autorizzazioni in maniera selvaggia”. Angelo Miele (Lista Polverini) ha rivendicato “le competenze dei sindaci e degli enti locali per quanto riguarda il paesaggio. Questa è una buona legge – ha dichiarato – questa è una bella giornata per tutta la Regione”.

Mentre, nella commissione Ambiente, l’impianto Ama di via Salaria – gemello a quello di Rocca Cencia – è stato accusato dai cittadini di emanare, attraverso il “biofiltro”, cattivi odori che rendono irrespirabile l’aria nella zona residenziale. Nel corso della seduta sono emerse le preoccupazioni degli abitanti per salute, deprezzamento degli immobili e trasparenza circa le attività svolte. Sulla zona sono in corso studi dell’Istituto “Mario Negri” e sono state effettuate indagini di Arpa e Procura della Repubblica, a seguito di un esposto presentato dai residenti. Ama ha tenuto a sottolineare la massima trasparenza e ha ricordato che sono stati effettuati interventi di mitigazione, con risultati documentabili attraverso i rilievi Arpa. Il valore di riferimento emissivo contenuto nell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) è di 300 unità “odorimetriche”: il 18 aprile – a detta dei tecnici di Ama – sono stati rilevati valori di 170 in una vasca e di 180 in un’altra. “Anche se ci sono parametri a norma – ha osservato il consigliere regionale Fabio Nobile (FdS) – la situazione è comunque insostenibile per i cittadini”.
Marco Staffiero