
Il Comitato promotore No Vitalizi Lazio scende in campo
Il Faro on line – “Prosegue a ritmo serrato la campagna referendaria promossa dalla Federazione della Sinistra Lazio per abrogare i vitalizi dei consiglieri e degli assessori regionali a partire dalla vigente legislatura. Da oggi anche i cittadini residenti nel Comune di Fiumicino possono sottoscrivere i quesiti referendari recandosi, muniti di un documento valido di identità, presso l’ufficio elettorale del Comune di Fiumicino, via Portuense n.2498, dalle 15 alle 17 e presso le sedi distaccate dell’ufficio anagrafe di Fregene, via Loano n.11 e di Palidoro, piazza San Filippo e Giacomo n. 3”. Lo rende noto il Comitato promotore No Vitalizi Lazio.
“Attraverso il referendum abrogativo, che sta prendendo il via con bacchetti per la raccolta firme dislocati nelle cinque province laziali, la Federazione della Sinistra vuole restituire equità sociale e porre fine a un privilegio particolarmente insopportabile in un momento in cui le condizioni di vita di gran parte della popolazione peggiorano sempre di più, a causa di una gestione della crisi che penalizza i più senza intaccare i privilegi di pochi. Solo in questa legislatura, sono 85 i consiglieri e gli assessori a cui viene operata la trattenuta per il cosiddetto Fondo di Previdenza, meglio conosciuto come vitalizio. Un’uscita che mensilmente costa al Consiglio Regionale 128.521 euro, per un importo annuo pari a euro 1.542.000, a cui si aggiunge il costo sopportato da questa istituzione per il pagamento del vitalizio agli ex consiglieri che godono già di tale privilegio, che ammonta a 1.218.000 euro al mese.
“In vitalizi, gli attuali consiglieri regionali costeranno ulteriori 4.500.000 euro annui, una volta raggiunta l’età per l’accesso al beneficio. Questo costo si andrà ad aggiungere ai 17.000.000 di euro già spesi annualmente dal Consiglio regionale per i 221 ex consiglieri che attualmente ne usufruiscono. Quindi, a partire dai 50 anni e per tutto il resto della loro vita, questi consiglieri percepiranno un vitalizio mensile di 4.400 euro per una sola legislatura, che potrà essere riversato – in caso di morte del beneficiario – alla moglie, oppure al figlio fino ai 26 anni, oppure alla convivente. La partita in gioco è alta perché la vittoria del referendum porterebbe a un risparmio di più di 4 milioni di euro l’anno, solo eliminando i vitalizi dei consiglieri attualmente in carica. Si tratta di fondi pubblici che potrebbero essere reinvestiti in sanità, cultura, servizi sociali”.
“Servono 50.000 firme per dire Stop ai privilegi – conclude il Comitato promotore – Partecipa anche tu per risanare la politica”.