L’obiettivo di Bruno Oliviero diventa Cinema

2 luglio 2012 | 03:45
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L’obiettivo di Bruno Oliviero diventa Cinema

Primo cortometraggio del “fotografo delle dive”, dal titolo: Tutti gli uomini sono pazzi

Il Faro on line – L’occhio sempre incollato alla macchina per scegliere la posa migliore, l’espressione più intrigante, la luce adatta. Soltanto che stavolta non è la sua macchina fotografica, che lo ha consacrato ineguagliato “fotografo delle dive”, ma quella cinematografica, per una nuovissima espienza nel campo dell’arte. Lui è Bruno Oliviero, sceneggiatore e regista del corto dal titolo “Tutti gli uomini sono pazzi”, con Gabriele Greco, Sofia Bruscoli e, al debutto, Claudio Girella. E’ la storia di una “donna perbene”, sposata con un direttore di banca, la quale custodisce un segreto: la sua doppia vita da escort. Fino a che, in una girandola di emozioni  e umorismo, si arriva al colpo di scena finale nel quale si scopre che  lui, proprio l’integerrimo direttore di banca, aveva a sua volta un “lato oscuro”, quello di trans. Nessun giudizio morale nell’opera di Bruno Oliviero, niente catechismi, solo la voglia di raccontare in modo divertente e umoristico il mondo “alternativo” che spesso si cela dietro a quello apparentemente “normale”.

Sua la regia, dunque, il soggetto e la sceneggiatura, per la produzione di Luigi De Filippis. Un cortometraggio girato “camera a mano”, come ai tempi di Nanni Loy, quando il cinema verità era tale sia nei soggetti che rappresentava sia nel modo stesso di fare cinema.

“E’ difficile girare le scene con camera a mano – ci racconta Bruno Oliviero – ma io ho voluto così. Non mi piacciono quelle interminabili sequenze di campi e controcampi che snaturano l’essere umano. Così come nelle mie foto anche nel mio modo do fare cinema deve esserci naturalezza, istinto, verità.

Come ti sei trovato dal passaggio dalla macchina fotografica alla macchina da presa?
Bene. Io iniziai tanti anni fa seguendo le orme di Marcello Gatti, un fotografo di scena da oscar. Lì imparai le prime cose, e la mia curiosità mi ha sempre spinto a cercare di saperne di più. Dunque andavo al montaggio, oppure in sala trucco, oltre ovviamente a rubare con gli occhi tutto ciò che accadeva in scena. Un bagaglio di conoscenze che è ancora dentro di me, e che mi ha facilitato molto in questa bellissima esperienza”.
Che rifarai?
Chissà – dice Bruno – vedremo, le idee non mancano. Ma non abbandonerò mai la fotografia, che è e resterà il mio amore.
Angelo Perfetti