Spiagge “libere” per i vu-cumprà

7 luglio 2012 | 15:23
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Spiagge “libere” per i vu-cumprà

Vendono di tutto, anche generi alimentari. Niente controlli e business assicurato. Ma se qualcuno si sente male…

Il Faro on line – Continuano le lamentele e le proteste dei commercianti del lungomare sull’inerzia nel contrastare il commercio abusivo dei “vu cumprà” che invadono la spiaggia rutula con chincaglierie varie, ma soprattutto – come ha fatto già notare più volte il delegato alla polizia municipale Luca Fanco – con vendita di prodotti alimentari come cornetti e bombe alla crema senza alcun contenitore refrigerante, o la vendita di pannocchie di granturco, sulle quali spalmano della maionese conservata non si sa come, o vendita delle famose “grattachecche” i cui sciroppi conservati non certo in modo regolamentare. Vere e propri supermercati ambulanti che non solo danneggiano l’economia locale e nazionale con l’evasione di scontrini fiscali (anche questo dichiarato dal delegato) spesso infastidiscono anche i bagnanti intenti nel loro sonnellino pomeridiano a prendere la tintarella che sulla spiaggia rutula considerata la migliore del mondo.

Il caos regna sovrano, ed i commercianti sono sempre più sul piede di guerra e pensano di organizzare qualche pacifica protesta, specialmente dopo che sui quotidiani nazionali giornalmente leggono dell’impegno profuso dagli agenti di polizia locale, carabinieri, capitaneria di porto e guardia di finanza degli altri comuni come Pomezia, Ostia, Fiumicino, Cervetri, Ladispoli e l’elenco sarebbe lungo. Solo ad Ardea ormai a stagione inoltrata nessun controllo malgrado promesso. E’ di ieri  alle 16 la notizia che un gruppo di  “vu cumprà”  effettuavano vendite sulla battigia antistante via Bergamo alla presenza di diversi cittadini, oltre a politici di maggioranza ed opposizione; un giornalista presente ha chiamato il centralino della polizia municipale e si è sentito, con molta grazia, testualmente rispondere dall’altro capo del telefono: “iI sono sola, chiamerò l’unica pattuglia in servizio anche se credo sia impegnata in un rilievo di incidente stradale”. Successivamente la giovane vigilessa richiama e dice: “I colleghi sono impegnati in un posto di blocco non possono per il momento giungere a constatare quanto segnalato”. Ulteriore chiamata ai carabinieri per segnalare il fatto i quali  hanno preso la segnalazione ma non si sa nulla di eventuali provvedimenti.  Può essere questo un comune di oltre duecentomila presenze giornaliere nel periodo estivo il cui controllo del territorio è affidato ad una sola pattuglia di due agenti della municipale? Può essere che ogni volta che c’è bisogno di loro si deve ricorrere ai carabinieri che compatibilmente con servizi di istituto rischiosi e delicati come per esempio la lotta alla droga (che abbonda malgrado l’impegno profuso dalle forze dell’ordine, ultimamente è stata scoperta un’altra piantagione di marijuana) o all’antirapina devono sopperire spesso alle deficienze di un corpo di polizia locale? Nessuna critica  al copro della municipale (che se pur pochi, mal vestiti, nell’uniforme e nelle scarpe con cappelli che hanno il simbolo del grado diverso da quello sulle spalline, o con lo spray al peperoncino scaduto unica arma per difendersi da malintenzionati) fanno quel che possono.

E’ una questione di organizzazione a monte; in queste condizioni, pur volendo non possono assicurare con efficacia il servizio neppure quello delle soste abusive sui marciapiedi del lungomare. La colpa? Il patto di stabilità che impedisce assumere personale a tempo determinato come negli anni precedenti. Ma ai cittadini può bastare una spiegazione del genere? Certamente no.
Luigi Centore