Inps, scoperta una truffa per 300mila euro

9 luglio 2012 | 15:00
Share0
Inps, scoperta una truffa per 300mila euro

La Finanza denuncia cinque cittadini italiani residenti all’estero che percepivano indebitamente contributi assistenziali

Il Faro on line – Nell’ambito di un articolato servizio in materia di spesa pubblica nazionale, i Finanzieri della Brigata di Ponza hanno individuato cinque persone che, nonostante si fossero stabilmente trasferite all’estero da diversi anni, continuavano a figurare nelle liste della popolazione residente sull’isola e che, a causa delle dichiarate condizioni di disagio economico, percepivano il cosiddetto “assegno sociale” erogato dall’Inps.

Tale prestazione assistenziale viene erogata dall’Inps ai soli cittadini (italiani, comunitari ed extracomunitari) di almeno 65 anni di età che risultino effettivamente ed abitualmente residenti nel territorio dello stato e che versino in condizioni di difficoltà. 

Partendo da questi presupposti, i militari hanno passato al setaccio le liste dei cittadini ponzesi iscritti all’A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), analizzando circa 800 posizioni, incrociandole con gli elenchi forniti dall’INPS relativi ai percettori di contributi assistenziali e rilevando che cinque di essi percepivano l’assegno sociale, pur non avendone diritto.

L’indagine ha consentito di accertare che, dal 1996 ad oggi, i soggetti denunciati hanno indebitamente riscosso una somma complessiva di circa 300 mila euro.

I cinque responsabili, oltre ad essere stati deferiti alla Procura della Repubblica di Latina per i reati di truffa, indebita percezione di erogazioni da parte dello stato e falsità ideologica, sono stati segnalati all’INPS che ha immediatamente provveduto alla sospensione dell’erogazione del contributo e ad intraprendere le opportune iniziative per il recupero delle somme già corrisposte. Dall’inizio dell’anno sono ben 86 i “falsi poveri” individuati dai Reparti della Guardia di Finanza della Provincia di Latina.

Si tratta di persone fisiche che hanno avuto accesso a prestazioni sociali agevolate, grazie all’indicazione di situazioni reddituali non corrispondenti al vero.

La loro scoperta è stata realizzata anche grazie alle interrogazioni alle banche dati I.N.P.S. ed I.S.E.E., nonché attraverso la consultazione di liste di beneficiari, acquisite sulla base di protocolli d’intesa stipulati con gli Enti locali.