“La deprimente estate ardeatina”

21 luglio 2012 | 01:05
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“La deprimente estate ardeatina”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell’avvocato Francesco Falco

Il Faro on line – “E’ sotto gli occhi di tutti la deprimente, dal punto di vista culturale, sociale ed economico, estate ardeatina. Le notti ardeatine, pur stante l’impegno artistico di professionisti musicali si rileva insufficiente e priva di qualsivoglia interesse per i cittadini di Ardea”.

“Dal punto di vista economico gli esercizi commerciali non traggono nessun beneficio da tali iniziative anzi queste sembrano rappresentare la pochezza di una classe politica priva di strumenti culturali e incapace di far acquisire al paese una dimensione degna della propria storia e della propria cultura. Se è vero che la crisi economica soffoca ed attanaglia anche gli Enti Locali, questa non può essere un alibi per la mancanza di idee”. 

“Sembra quindi respirarsi un’area di rassegnazione e di svalutazione del momento culturale rispetto alla possibilità che la città potrebbe offrire come palcoscenico per manifestazioni ed eventi culturali che possano esaltare  il patrimonio archeologico ed artistico di Ardea”.

“Basti pensare alla presenza del museo Manzù, custode delle opere di questo scultore a livello mondiale che comunque ha rappresentato e rappresenta con la sua opera il simbolo della pace e dell’amore universale. Orbene non sembra a noi tutti che ci sono fin troppe discrepanze tra il modello imposto dalla giunta comunale di Ardea ed in particolare dal’Assessore alla Cultura, tutto incentrato su balli e salsa e, dall’altro, le aspirazioni di una cittadinanza che merita un immaginario culturale di ben altra fattura?”.

“Mala Tempora Currunt anche per la cultura ad Ardea di cui ne fanno le spese non solo i cittadini ma gli stessi commercianti che non ne traggono alcun vantaggio economico. Neppure l’incipit culturale di questa Giunta sembra distaccarsi dal clichè della canzone che ho sentito in piazza: “Chi se ne frega, chi se ne fotte!”. 

Francesco Falco
Il Presidente dell’Asociazione
“Democrazia partecipata e Beni Comuni”