Crisi alla Regione Lazio, domani l’Udc prenderà la decisione definitiva

24 settembre 2012 | 12:19
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Crisi alla Regione Lazio, domani l’Udc prenderà la decisione definitiva

I voti dei centristi “ago della bilancia”. Se firmano le dimissioni si va al voto, se non firmano si va avanti. Ma non per una questiione numerica, bensì politica

Il Faro on line – Conferenza dei capigruppo, questa mattina, al consiglio regionale del Lazio dove monta la protesta dei consiglieri di opposizione, pronti a dimettersi per arrivare allo scioglimento del Consiglio dopo il caso dei fondi regionali del Pdl e la bufera sull’ex capogruppo Franco Fiorito. Mentre ieri sono tornate a rincorrersi voci di dimissioni dopo  che il governatore del Lazio Renata Polverini ha incontrato il premier Mario Monti “per informarlo della situazione che si e’ verificata in Regione”, i consiglieri del Pd, di Sel, di Idv hanno annunciato il loro passo indietro: l’obiettivo e’ raccogliere le 36 adesioni necessarie per far cadere la maggioranza e arrivare al voto.

Ora gli occhi sono puntati sull’Udc. “Invitiamo gli esponenti dell’Udc, oggi fondamentali per far pendere l’ago della bilancia a favore della risposta forte auspicata, a fare un passo indietro – ha chiesto stamattina il consigliere regionale del Pd Giuseppe Parroncini – noi abbiamo scelto di non tenere in piedi l’amministrazione dello scandalo, loro hanno l’opportunita’ di dare prova, insieme a noi, che voltare pagina e’ possibile”. Proprio per domani, alle ore 11.00, ha fatto sapere l’Udc, il segretario politico dell’Udc Lorenzo Cesa ha convocato l’ufficio politico del partito “per assumere una decisione definitiva rispetto alla situazione politica determinatasi alla Regione”.

Settimana politica decisiva dunque per la Regione Lazio che, come detto, si apre con la riunione dei capigruppo convocata per la formazione delle nuove commissioni dopo la decisione di azzerare le tre speciali e dimezzare le altre (da 16 a 8). Il Pd, i cui consiglieri hanno firmato l’impegno a dimettersi assieme a quelli di Idv e Sel, saranno presenti col vicecapogruppo Claudio Moscardelli ma solo “per chiedere la convocazione del consiglio mercoledì dove discutere della mozione di sfiducia alla Polverini”, precisa il capogruppo del Pd Esterino Montino. “”Da oggi in poi non parteciperemo più a nessuna riunione di Commissione, Consiglio o qualsiasi altro livello istituzionale regionale”, ha precisato Montino.

I dimissionari al Consiglio regionale del Lazio sono ora a quota 26 e per arrivare alo scioglimento ne mancano all’appello dieci: l’aula conta in tutto 71 presenze, dunque la metà più uno, valida per rendere effettivo lo scioglimento, è di 36 consiglieri. Per ora le dimissioni sono state firmate dai consiglieri del Pd (14), Idv (5), Sel (2), Fds (2), Verdi (1), Socialisti (1), Lista Civica (1), in tutto appunto 26. I Radicali che contano due consiglieri hanno fatto sapere che daranno il loro appoggio ai dimissionari nel caso “manchino due firme per arrivare a quota 36”.

Ma neanche se l’Udc decidesse di uscire dalla maggioranza l’opposizione potrebbe sperare nel supporto radicale: i consiglieri Udc infatti sono 6 e si arriverebbe con loro a 32 firme per cui i due radicali non sarebbero dirimenti. Insomma dal punto di vista numerico, l’Udc non è decisivo. Diverso naturalmente il discorso politico. Diverso il discorso se magari qualche “franco tiratore” del Pdl decidesse di far cadere la legislatura Polverini. Per qualcuno, magari implicato a vario titolo nello scandalo o tirato in ballo, potrebbe essere il momento della vendetta politica.